giovedì, Luglio 31, 2025
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Omicidio Felaco: ucciso il nipote del boss

Lo hanno assassinato sparandogli cinque colpi in rapida sequenza, tutti in pieno volto, dopo averlo raggiunto nei pressi di un caseificio. La nuova vittima della camorra è Luigi Felaco, 40 anni, detto “Ginetto”, figlio di quel “Peppe Nazzaro” ras del clan Polverino-Nuvoletta deceduto nel novembre del 2011. Il corpo del pregiudicato è stato trovato in una pozza di sangue, a pochi passi da un noto ristorante della zona, in un lembo di terra a ridosso tra i comuni di Calvizzano e Marano. Ad agire due killer, entrambi a bordo di uno scooter di colore chiaro. Sul posto è giunta anche un’autoambulanza, ma il suo arrivo è stato inutile. Al momento dell’agguato, avvenuto intorno alle 13 di ieri, il pregiudicato era sprovvisto di documenti ed è stato riconosciuto grazie a una cicatrice e ad alcuni tatuaggi. Felaco era stato arrestato lo scorso aprile, a Bacoli, sul pontile del porticciolo della spiaggia di san Sossio, in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa per associazione a delinquere di stampo camorristico e spaccio di stupefacenti. Tornato in libertà, grazie a un provvedimento dettato da motivi di salute (l’uomo era in dialisi), aveva ripreso ad occuparsi dei suoi affari illeciti. Già in precedenza, però, per l’esattezza nel 2009, era finito in manette per aver picchiato la moglie e aver sparato alla sua auto. I soliti bene informati raccontano che in quella occasione avrebbe rivelato alla consorte di avere un altro figlio, concepito con una donna di nazionalità straniera. La vittima, molto conosciuta a Marano, sua città d’origine, era considerata una “testa calda” ma, pur avendo un curriculum di tutto rispetto, non era considerato un big della mala. Esperienze criminali maturate nel clan egemone della città per Luigi, figlio del più noto Giuseppe Felaco, l’uomo che, a detta degli inquirenti, aveva il compito di reimpiegare e reinvestire, soprattutto nel settore edile, gli ingenti capitali derivanti dallo svolgimento delle attività illecite del clan, con particolare riferimento alle estorsioni, al traffico di armi e stupefacenti. “Peppe Nazzaro” salì addirittura alla ribalta internazionale il 20 ottobre del 2011, quando si scoprì che nella lista dei suoi vicini di casa figurava, tra gli altri, il divo di Hollywood George Clooney. L’imprenditore aveva infatti una dimora non lontano da villa Oleandra, sul lago di Como, oltre a possedere ville e terreni in Campania. Difficile capire se il delitto di ieri possa essere legato alla sanguinosa faida dell’area a nord di Napoli e agli agguati mortali degli ultimi giorni. Di certo è una delle ipotesi al vaglio dei carabinieri. Soltanto un’ipotesi, però, poiché la personalità della vittima lascia aperto un ventaglio di possibilità: potrebbe essere stato ucciso perché stava tentando di allargare il proprio raggio d’azione, per una partita di droga non consegnata, per un vecchio debito mai saldato o anche, più semplicemente, per un’offesa, uno sgarro da lavare con il sangue.