GIUGLIANO. La procura di Roma ha aperto un fascicolo sull’omicidio di Antonio Amato, il cuoco di Giugliano trucidato nella citta’ saudita di Al Khobar. Sequestro di persona con finalita’ di terrorismo ed omicidio i reati per i quali procede il responsabile del pool antiterrorismo Franco Ionta, lo stesso che indaga sull’ uccisione di Fabrizio Quattrocchi, sul sequestro dei 3 italiani in Iraq nonche’ sull’attentato del 12 novembre al quartier generale italiano di Nassiriya (19 morti).
2004-05-31 – 12:22:00
Napoli, 13:47
Arabia Saudita, il fratello di Amato: aspettiamo il corpo
Chiusa nel silenzio la famiglia Amato aspetta la restituzione della salma di Antonio, il giovane cuoco sgozzato dai terroristi di al Qaeda nel ristorante italiano dell’Oasis Resort in Arabia Saudita, dove lavorava come chef.
Un silenzio rotto per pochi minuti solo da Fabio, il fratello minore di Antonio. Il giovane questa mattina è uscito nel giardino della villetta, una costruzione che si trova in località Varcaturo, a Giugliano, si è affacciato al cancello e ha detto: “I fatti come sono andati?. Lo sapete come sono andati. Ora dobbiamo solo aspettare il corpo qui: una volta che abbiamo il corpo di mio fratello, avremo il nostro regalo all’Italia”.
Si tratta di un evidente riferimento alla “rivendicazione” diffusa via internet da al Qaeda, in cui i terroristi parlano dell’uccisione di Antonio Amato come di un regalo “al governo italiano e al suo capo”.
