E’ partita dalle dichiarazione dei pentiti il blitz dei carabinieri che stamane hanno visto l’impegno di un ingente impiego di forze dell’ordine per mettere a segno l’operazione al Parco Nuovo Mondo di Villaricca e in altre zone della città. Posti blocco, perquisizioni e arresti. Nel mirino degli inquirenti le attività del clan Ferrara – Cacciapouoti.
Le attività investigative, incentrate sulle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia e corroborate dai puntuali riscontri raccolti attraverso le investigazioni delegate alla polizia giudiziaria hanno evidenziato, non solo l’attuale operatività del clan, ma anche la particolare pericolosità dei suoi attuali vertici e, in particolare, di Domenico Ferrara, per anni sfuggito ad ogni controllo grazie alle eccezionali cautele adottate nella gestione dei rapporti con gli affiliati e delle complessive attività criminose di un’organizzazione capace di esercitare un sistematico controllo del territorio, raggiunto e conservato mediante la sopraffazione dei gruppi criminali nel tempo antagonisti ed accordi ed alleanze con i limitrofi gruppi camorristici casertani e, soprattutto, con quelli operanti in Giugliano e Marano.
Le indagini hanno consentito di costruire una corposissima piattaforma indiziaria della sussistenza di una tipica associazione mafiosa, radicatasi originariamente nel quadro di antichi accordi fra le organizzazioni camorristiche e la mafia siciliana e sviluppatasi successivamente attorno ad un vertice costituito da un ristretto nucleo parentale, fino ad oggi guidato dal predetto Domenico Ferrara, detto o ‘muccuso, e dal cognato Luici Cacciapuoti , ma in passato capeggiato da Raffaele Ferrara detto Rafele e’ magliarano, uomo di fiducia di Antonio Bardellino, nonché zio dell’attuale capoclan Domenico Ferrara, e poi da Vincenzo Cacciapuoti detto Enzo e’ filippiello, anch’egli legato ai Casalesi e fratello del predetto Luigi Cacciapuoti.
Sia Raffaele Ferrara che Vincenzo Cacciapuoti furono poi ammazzati nell’ambito di cruente dinamiche camorristiche. La connotazione familiare dell’organizzazione camorristica denominata clan Ferrara – Cacciapuoti : è risultato, infatti, che tutti gli esponenti apicali e buona parte degli affiliati di rilievo sono legati tra loro da vincoli familiari che contribuiscono a spiegare l’intensità dei vincoli di coesione interna.
L’operazione. Il complesso dell’attività investigativa ha consentito di tracciare l’organigramma del gruppo investigato: – al vertice vi sono Domenico Ferrara – l’individuazione e l’arresto del quale è avvenuto grazie agli stringenti controlli svolti dai carabinieri al fine della esecuzione della misura cautelare -e Luigi Cacciapuoti, che risultano, pertanto, avere funzione di organizzatori e capi dell’ organizzazione; – vi è poi un gruppo dei cosiddetti personaggi composto, quanto meno, da Francesco Ferrara (fratello del capo clan Domenico Ferrara, unico attualmente irreperibile), Filippo Cacciapuoti (fratello dell’altro capo clan Luigi Cacciapuoti), i fratelli Vittorio e Francesco Maglione, nonché Domenico Ciccarelli e Domenico Napolano, i quali risultano aver costituito il principale anello di congiunzione tra gli affiliati ed i vertici del gruppo. -Vittorio Maglione e Claudio Miraglia risultano poi aver gestito, per conto del clan, traffici di sostanze stupefacenti, avvalendosi di numerosi altri affilati, quali Luigi Ciccarelli, ed altri fiancheggiatori. La complessità delle indagini delegate ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli è rilevabile segnalando la necessità di svolgere ampie ed articolate raccolte indiziarie (anche mediante intercettazioni e pedinamenti) anche con riferimento alle lotte intestine susseguitesi nel tempo per il controllo sistematico del territorio di Villaricca (con precipuo riguardo agli omicidi di Raffaele Ferrara, Vittorio Vastarella e alla cosiddetta strage di Villaricca), nonché agli accertati legami camorristici già esistenti tra il gruppo criminale di Villaricca e l’allora nascente clan dei casalesi. Le investigazioni di polizia giudiziaria, corroborate dalle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, hanno consentito di accertare l’esistenza di un solido sistema di gestione del traffico di sostanze stupefacenti con il meccanismo delle cosiddette “puntate” dove anche gli esponenti del clan Ferrara – Cacciapuoti provvedono a recuperare tra gli affiliati, ma anche fra esponenti di altri gruppi camorristici, le ingenti somme di denaro per l’acquisto dei quantitativi di droga dalla Spagna.