Home Varie la settimana del 24 gennaio 2004

la settimana del 24 gennaio 2004

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Giugliano, autista sequestrato per 10 ore




Il suo tir bloccato ad Aversa. Tre arrestati: volevano rubare il carico di carne.
Tra i fermati c’è un cognato del boss Ferrara



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Giugliano. Sgominata banda di rapinatir, tra gli arrestati c’è Vincenzo D’Anania, 50 anni, cognato del boss Domenico Ferrara di Villaricca. Il 50enne è stato sorpreso dalla polizia mentre con due complici recuperava un tir tedesco carico di animali macellati – per un valore di oltre 150 mila euro- rapinato alcune ore prima. Con D’Anania, sono finiti in cella anche i pregiudicati Alberto Madonna di 36 anni e Antonio Frenella Cacciapuoti di 52 anni. Intorno alle 15.30 di venerdì scorso i tre uomini a bordo di una Yaris si erano avvicinati ad un tir, sulla superstrada di Aversa, intimando al conducente di accostare. Una volta fermatosi, l’autista (Alberto Asuncao di 32 anni, originario del Brasile) è stato trasportato in un rifugio a Sant’Anastasia, mentre il tir è stato dirottato nella campagne di Giugliano, su una strada interpoderale. L’operazione dei malviventi è durata a lungo (forse perché tentavano di vendere la refurtiva nell’immediato), il tempo necessario per insospettire il proprietario del tir che da Padula (Sa) ha allertato il commissariato di polizia di Giugliano, dopo aver dedotto, dal sistema satellitare installato sul tir, il luogo dove si trovava l’automezzo. Una volta mobilitate le altre sezioni di polizia, il tir è stato rapidamente individuato. A quel punto è seguita una attività di appostamento, in attesa che i sequestratori agissero. Il momento è giunto a notte fonda, intorno alle 4.30, quando gli agenti della polizia – diretti dal vicequestore Alberto Francini e dal vicequestore aggiunto Pietropaolo Auriemma – sono riusciti ad acciuffare i colpevoli. Subito dopo si sono diretti a Sant’Anastasia per liberare anche l’autista, prigioniero da quasi 10 ore, ma tuttavia sano e salvo. I tre arrestati debbono ora rispondere di rapina e sequestro di persona. La merce – circa 400 capi macellati e un grosso quantitativo di salumi freschi – è stata restituita alla ditta «Sanfrancesco» di Padula, di proprietà di Gaetano Rubino.








BREVI DI CRONACA





Qualiano: auto contro albero, muore 16enne





Qualiano. Tragico scontro martedì sera a Qualiano, nell’incidente è morto un 16enne. Il giovane, non ancora maggiorenne e quindi senza patente, era alla guida di una Fiat Punto, di proprietà della madre. Con lui in auto c’erano due amici, entrambi 17enni. La Punto è andata a finire contro un albero in via Falcone, nei pressi del campo sportivo di Qualiano, in zona «Cardinale». Il 16enne è morto sul colpo. In prognosi riservata un amico; l’altro s’è l’è cavata con qualche escoriazione. Tensioni all’ospedale San Giuliano di Giugliano, dove i tre sono stati trasportati. I familiari della vittima hanno a lungo inveito contro i medici e il personale.





Sicari sul litorale domizio, ucciso libanese


Giugliano. Un uomo di 26 anni, Muftah Waeil, originario della Libia, è stato ucciso lunedì pomeriggio a Lago Patria, al confine con Castelvolturno. Il giovane – secondo la ricostruzione della polizia- era giunto sul luogo del delitto a bordo della sua auto, una Renault Clio. Forse attirato in un trappola, Waeil (provvisto di regolare permesso di soggiorno) è stato fatto segno di alcuni colpi di pistola che hanno centrato il parabrezza ed il lunotto posteriore della vettura. L’immigrato ha tentato di fuggire a piedi ma ad una decina di metri dalla sua auto è stato raggiunto dai sicari che gli hanno esploso contro oltre dieci colpi di pistola calibro 9 e 7,65, uccidendolo all’istante. Per gli investigatori l’omicidio sarebbe da ricondurre ad un regolamento di conti tra le organizzazioni criminali di extracomunitari che gestiscono sul litorale domizio il traffico degli stupefacenti ed il racket della prostituzione


Racket, incendiato negozio

Giugliano. Racket in azione a Giugliano. Gli emissari del pizzo hanno dato alle fiamme il negozio di maglieria «Artigli», lungo la centralissima Via Roma. I piromani hanno ammonticchiato un gran numero di pneumatici dinanzi alla saracinesca del negozio, dandogli poi fuoco. Le fiamme hanno fatto esplodere le vetrate antisfondamento e fatto accartocciare la saracinesca. L’interno del negozio è stato solamente lambito dalle fiamme, i danni sono stati, però, ugualmente ingenti. Per gli agenti del locale Commissariato – diretti dal vicequestore Alberto Francini – si tratterebbe di un raid del racket. Ma non si esclude il gesto di qualche balordo.





Seminava il panico tra gli automobilisti, arrestato


Marano. Recordman delle rapine, incubo degli automobilisti, capace di mettere a segno fino a quindici colpi in un giorno solo. Lo hanno arrestato a Marano gli agenti della polizia municipale e i carabinieri della locale tenenza, agli ordini del sottotenente Antonio Telese. L’uomo delle mille rapine, Francesco Cipolletta, 28 anni, tossicodipendente di Mugnano, è stato bloccato a bordo dell’ennesima auto rubata mentre era fermo per bucarsi davanti alla scuola media «Socrate» di via Falcone. Approfittando dello stato di semi-incoscienza del 28enne, i vigili urbani lo hanno piantonato fino all’arrivo dei carabinieri. Che hanno poi provveduto a trasportarlo nella cella di sicurezza della caserma di via Lazio. L’esame del Dna sulle siringhe ritrovate confermerà che si tratta dello stesso rapinatore che ha seminato il panico tra gli automobilisti. L’uomo era già sfuggito due volte all’arresto tentando di investire un carabiniere e alcuni agenti della polizia municipale.





Hashish, arrestato 40enne di Melito


Melito. Smantellato supermarket della droga ad Arzano, tra gli arrestati c’è un 40enne di Melito. Si tratta di Giovanni Di Lauro, pregiudicato, finito nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli per un traffico di hashish. In manette, oltre a Di Lauro, sono finite altre sei persone. Si tratta di Giuseppe Belgiorno, 36 anni; la moglie, Concetta Russiello, 32 anni, e la madre di quest’ultima, Giulia Botta, 48 anni; Gaetano De Pasquale, 28 anni, di Secondigliano; Massimo Curcione, 36 anni, e la moglie Anna Russiello, 31 anni, sorella di Concetta, entrambi di Arzano come i primi tre. L’attività investigativa dei militari dell’Arma era iniziata dopo le numerose segnalazioni giunte alle forze dell’ordine da parte di tantissimi cittadini che avevano notato il via vai di tossici dal supermarket dell’hashisc in via Zanardelli, nel centro storico di Arzano.




Santa Sofia, rubate due tele del Settecento: i ladri avevano le chiavi della chiesa


Giugliano. Ladri d’arte a Giugliano. Nel mirino dei fuorilegge è finita la coleggiata di Santa Sofia, l’antica chiesa dove sarebbe sepolto il corpo di Giovambattista Basile. La notte tra il 14 e il 15 gennaio scorso, i ladri si sono introdotti nel locale adiacente l’entrata della chiesa. Una volta all’interno, hanno asportato dalla loro cornice due tele di piccole dimensioni di autore sconosciuto e realizzate tra la fine del ’600 ed i primi anni del ’700. Solo qualche ora dopo è stato scoperto il raid. Sul furto indagano gli agenti del commissariato di Giugliano, diretti dal vicequestore Alberto Francini e dal vicequestore aggiunto Pietropaolo Auriemma. Sembra che i ladri fossero in possesso di una copia delle chiavi della chiesa: sono infatti entrati senza danneggiare la porta d’ingresso.




Scoperto cadavere a Lago Patria, gli investigatori: è una vendetta della camorra




Giugliano. Il cadavere carbonizzato di Filippo Criscuolo, 48 anni, pluripregiudicato, è stato trovato la scorsa settimana sul litorale domizio. Il corpo si trovava in via Pinetella, al confine tra Giugliano e Castelvolturno, all’interno di una Fiat Marea data alle fiamme qualche ora prima della macabra scoperta. A dare l’allarme al 112, una telefonata anonima. Gli investigatori sono convinti che Criscuolo, proprietario dell’auto, sia rimasto vittima di un’esecuzione camorristica. Originario di Fuorigrotta, aveva trascorso 20 anni in carcere. Messo in libertà 18 mesi fa, Criscuolo si era trasferito a Sant’Antimo dove viveva in regime di libertà vigilata. Del pregiudicato non si avevano notizie da tre giorni: da quando – stando alle dichiarazioni rese dalla convivente ai carabinieri – l’uomo si era allontanato da casa, sembra per incontrare degli amici. Gli investigatori ritengono che l’uomo possa avere ripreso i legami con la malavita di Fuorigrotta, nella quale risultava affiliato fin dalla giovanissima età. Non è escluso, dunque, che possa essere stato ucciso per uno sgarro. E’ anche probabile che il 48enne sia stato ucciso in un luogo diverso da quello del ritrovamento al fine di ritardare l’identificazione e l’avvio delle indagini.





Droga, condannato spacciatore in trasferta



Villaricca. Un uomo di 37 anni, Natale Zannella, di Villaricca, è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, Angelo Bozza, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo arrestato era stato l’11 luglio dello scorso anno in seguito ad un controllo effettuato dalle forze dell’ordine nei pressi della stazione ferroviaria di Pescara. Zannella nascondeva in uno zainetto 101 pastiglie di ecstasy, 50 grammi di hascisc e quattro grammi di marijuana.

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