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Il commento sulla vittoria di Ludovico De Luca

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L’entusiasmo popolare che ha accompagnato la compagine di De Luca alle elezioni amministrative ha salutato con una certa soddisfazione la fine di un’epoca politica che si è definitivamente chiusa a Qualiano. Esso va però spegnendosi lentamente sotto l’incalzare dei gravissimi problemi sociali della nostra comunità che attende rapide risposte e soluzioni prive di autoreferenzialità e propaganda. Valga come esempio del disagio sociale l’episodio denunciato dalla signora Isabella nel primo Sabato dell’insediamento di De Luca, che presa dalla disperazione ha minacciato gesti estremi, perché non aveva niente da mangiare, per se stessa e per il figlio ventenne, affetto da grave patologia. Oppure, in queste prima calda e afosa Domenica di Giugno, il rintocco delle campane di mezzogiorno è stato squassato dall’esplosione di una bombola di gas in via Toscanini provocata da un giovane 24 enne che ha tentato il suicidio facendola esplodere e provocando il ferimento di padre, figlio e figlia della famiglia Mirenghi, che sono rimasti gravemente feriti nello scoppio. Segnali di una acutissima crisi e disperazione sociale che non può più attendere. Dunque se da un lato la fine di un’epoca politica si è definitivamente chiusa lasciandosi alle spalle gli autori e gli interpreti che l’hanno caratterizzata e segnata nel bene e nel male, dall’altro ha aperto alla speranza il cuore e il comune sentire dei cittadini che aspirano al cambiamento. C’è stato subito un brusco risveglio del Sindaco, e un richiamo alla realtà vera e al disagio sociale divenuto ormai insopportabile. Un colpo di frusta “alla politica del fare” presto e bene. Usciamo da un ventennio in cui il centro-destra ha governato e dominato in lungo e largo la nostra comunità e il nostro territorio lasciando dietro di se molte ombre, poche luci e tante, tante macerie. La realtà è sotto gli occhi di tutti, la grave crisi strutturale, politica, economica e morale che attanaglia Qualiano, aggravata da un contesto nazionale e internazionale con le sue forti ripercussioni sociali, esige una perentoria richiesta di cambiamento. Questo è l’assunto dal quale occorre partire.
Sappiamo bene che Ludovico De Luca è stato parte integrante di questo ventennio, come molti di quelli che lo hanno sostenuto cambiando la casacca e alleandosi con lui all’ultimo momento.
Sulle sue spalle e sulla sua coscienza riposano molte “scelte sbagliate” che hanno determinato l’attuale ” stato dell’arte “. Ma saremmo ingenerosi se non riconoscessimo al Sindaco neo eletto la scelta consapevole di aver operato un cambiamento di rotta nel suo agire politico. Si dice, ed è vero, che non possono trovare soluzioni i problemi da coloro i quali li hanno creati, ma nei confronti di Ludovico abbiamo acceso la fiammella della speranza e come diceva S. Agostino , la speranza ha due bellissimi figli, lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per denunciare le cose per come sono e il coraggio per trovare la forza di cambiarle. ” Il primo modo per valutare l’intelligenza di un principe è vedere di quali uomini si circonda. Parafrasando Niccolò Machiavelli , valuteremo la volontà politica del vero cambiamento che il Sindaco porrà in essere. Se la sua Giunta sarà frutto della spartizione e mediazione politica nonché delle tante promesse fatte prima durante e dopo la campagna elettorale, allora è un film che abbiamo già visto che non risolverà alcun che anzi le problematiche si aggraveranno e prima o poi esploderanno. Se al contrario la politica sarà “ servizio al cittadino “ se a disposizione di Qualiano, per risollevarla vi saranno tantissime energie fresche, sia fisiche che mentali , forti e radicati valori, intelligenze fra le migliori, politica del fare e volare alto, allora la nostra speranza si tramuterà in certezza, le nostre e le aspettative di tutti i cittadini non saranno tradite. Ludovico avrà assolto meritevolmente al compito che la storia di Qualiano adesso gli assegna, il primo e autentico Sindaco del Centro-Sinistra dopo il ventennio, riformista e per ciò stesso rivoluzionario. Allora e solo allora potremo congratularci con lui per quanto avrà fatto o saputo fare.

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Stefano Panico

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