«Caro don Lello, non abbia paura di mischiarsi tra la gente»

«Caro don Lello Marino,
questa mia è per invitarla al bar per una birra in due ma se lei è cosi timido per restare in due ne possiamo offrire una anche a quei ragazzi che passano le giornate a vomitarsi addosso la noia quotidiana, e magari offrirne una anche a quei ragazzi che fra qualche anno si saranno persi in qualche spinello di troppo.


Caro don Lello, se non le dispiace vorrei offrire una birra anche alla gente come me, perché è da anni che non vede un prete camminare a piedi per le strade della nostra città.


Caro don Lello, coraggio venga al bar, si lasci offrire una birra, si accenda una sigaretta, si faccia un 3 sette (non sul computer chiuso nel suo fortino religioso) ma in piazza tra la gente, con la gente per la gente, venga vestito da prete e porti con se la parola di Cristo e lasci a casa il libro delle regole.
Venga e parli con i giovani, anche con quelli che non hanno grandi voti a scuola, parli anche a quelli che non portano gli occhiali e la riga tra i capelli, parli anche con quelli che indossano un tatuaggio che li rende più forti, con quelli meno educati, con quelli che vestono male, con quelli che non le sorridono, con quelli che non arrivano vergini al matrimonio, e con quelli che scappano dal matrimonio, parli con chi grida, gridi con chi resta in silenzio, parli alla politica che non ascolta più.

Caro don Lello, le assicuro che tutto questo non è peccato, magari inviti anche Don Francesco, Don Tizio, Don Caio, e la sua coscienza.


Caro don Lello, le assicuro che tutto questo non è peccato, lo faceva anche Gesù. Sa è molto facile salire sull’altare, circondarsi di quattro amici selezionati e senza identità e dettare sbalzi d’umore. Caro Don Lello, venga: l’aspetto al bar».



Con stima ed affetto, i ragazzi di Forza Nuova Qualiano




Maurizio Capasso


Segretario cittadino Forza Nuova