Home Cronaca IN PIAZZA CONTRO L’AMPLIAMENTO DI SETTECAINATEVarcaturo, nonostante le rassicurazioni di Catenacci

IN PIAZZA CONTRO L’AMPLIAMENTO DI SETTECAINATE
Varcaturo, nonostante le rassicurazioni di Catenacci

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GIUGLIANO. Tutti in piazza il 15 gennaio. Tutti in piazza per gridare forte il proprio no all’ampliamento della discarica di Settecainate. Tutti in piazza per far capire a chi governa che la gente di Giugliano non è più disposta a lasciar passare, a chiudere un occhio e a turarsi il naso. Perché a Varcaturo l’aria si fa irrespirabile ogni giorno di più e ogni giorno di più il malcontento dei residenti sale. E la protesta s’inasprisce. Tanto che anche il sindaco di Giugliano, Francesco Taglialatela, è sceso deciso in campo e ha scritto una lettera appello al commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania Corrado Catenacci. Ha chiesto spiegazioni la fascia tricolore, ha ottenuto una promessa: il 31 marzo 2005 la discarica di Varcaturo chiuderà i battenti. E la Fos (Frazione organica stabilizzata) dei tre Cdr della provincia di Napoli, oggi smaltita nell’impianto giuglianese, sarà scaricata in provincia di Benevento, a Montesarchio. Nella città della mela annurca, comunque, il livello d’allerta resta altissimo: «Per il momento è solo una promessa – dice Taglialatela – Vedremo come andrà a finire. Di certo noi non molleremo». La diffidenza, si sa, non è mai troppa. Tanto più che da queste parti troppo spesso impegni e promesse sono stati disattesi. Dall’oggi al domani. È per questo che i vari comitati sorti spontaneamente per salvaguardare l’ambiente hanno organizzato la grande manifestazione unitaria del 15 gennaio. Nel mirino della contestazione c’è anche l’innalzamento del livello dei rifiuti di dodici metri oltre il livello di campagna. «Una nuova piramide di spazzatura – tuonano i dimostranti – che si va ad aggiungere a quella che ha colmato l’invaso e che finirà con l’appestare definitivamente l’aria. E minare la nostra salute». Dopo l’esproprio della fascia di trenta metri tutt’intorno all’invaso, ufficialmente per consentirne la messa in sicurezza, adesso si teme anche l’attivazione di due nuovi siti, già di proprietà della Fibe: uno in via Ripuaria, immediatamente a ridosso della cava di Settecainate, e l’altro sul territorio di Villaricca. Per impedirlo, le amministrazioni di entrambi i comuni si sono costituite davanti al Tar della Campania nel procedimento avviato dalla Fibe che ha impugnato l’ordinanza che ne vietava l’uso, firmata lo scorso agosto da Catenacci. Già lunedì prossimo, intanto, una delegazione di genitori degli alunni del IV circolo didattico di Varcaturo incontrerà il commissario di governo per esporre ragioni e manifestare dissenso. Proprio in settimana, intanto, sono riprese le lezioni nella scuola elementare in questione. Per oltre quindici giorni, infatti, i cancelli del plesso, sito in linea d’aria a meno di settecento metri dalla cava di Settecainate, sono rimasti chiusi in segno di protesta.

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