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Marano. Area Pip, Bertini: «Liccardo tace da due anni, ma la città attende risposte»

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Era il 5 settembre del 2013 quando il consiglio comunale votava all’unanimità una delibera che impegnava il sindaco Angelo Liccardo ad affrontare la questione “Area Pip”, la zona del piano insediamento produttivo, da anni al centro di numerose polemiche, lati oscuri e una lunga serie di criticità, molte delle quali emerse nella stessa assise. Ebbene, a distanza di quasi due anni, nulla è stato fatto, almeno è quanto è dato sapere. Per questo motivo l’Altra Marano torna all’attacco con un “atto di censura” nei confronti del sindaco reo di «omissione, atteggiamento lesivo degli interessi della città e dello stesso Ente di Corso Umberto I» così Bertini giudica il comportamento dell’amministrazione comunale e in primis, del sindaco Liccardo, che sarebbe stato «profondamente irriguardoso nei confronti del consiglio comunale». Per questi motivi l’ex sindaco ha intenzione di promuovere una mozione di «ferma censura impegnando il capo della amministrazione ad attivarsi da subito promuovendo tutte le azioni necessarie per recuperare il ritardo accumulato e mettere al più presto a pulito una situazione che continua a presentare troppi lati oscuri sui quali la città esige si faccia luce impegnandolo altresì a relazionare costantemente il Consiglio stesso».

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Vicenda poco chiara. Nonostante il passare degli anni, la questione dell’Area Pip non riesce ad emergere dalla penombra in cui è calata da tempo. All’interno della struttura, nonostante la mancanza di permessi, autorizzazioni e collaudi, alcune aziende lavorano come se nulla fosse. Sono ancora molte le domande a cui bisogna dare risposte.
Che fine ha fatto il Multibox che l’azienda costruttrice doveva realizzare? Si tratta di un incubatore per StartUp e un Centro Servizi con un asilo per i figli dei dipendenti delle strutture imprenditoriali attive nel Pip. «Non risulta sia stata rimessa alla Regione la rendicontazione sui finanziamenti concessi – prosegue il gruppo consiliare de L’Altra Marano – nessuna azione è stata attivata nei confronti del concessionario per i ritardi accumulati, per non aver ancora completata l’opera che doveva essere consegnata nel 2011, per aver venduto gli immobili a un prezzo del 50% superiore a quello stabilito in convenzione, per aver venduto gli immobili a ditte non inserite nell’elenco di quelle approvate, per aver consentito che molti immobili venissero rivenduti contravvenendo alle disposizioni del regolamento, per aver consentito che molti immobili venissero dati in locazione». Chi dovrà rispondere a queste ed altre domande?

«Acquirenti truffati e vessati». In questi due anni si attendevano risposte a gran parte dei quesiti finora esposti, invece, da allora, sulla vicenda è calato di nuovo il silenzio. «Non si sa se la fideiussione accesa dal concessionario sia ancora efficacemente in essere e per quale importo – aggiungono Bertini e gli altri consiglieri del suo gruppo politico – considerato che molti acquirenti ritenendo di essere stati vessati e truffati, hanno intrapreso azioni legali nei confronti del concessionario, chiamando in causa per le responsabilità e i danni il Comune, quale ente appaltante e concedente, il quale non ci risulta si sia nemmeno costituito nelle attività giudiziali intercorse. Considerando che l’atteggiamento di inerzia pressoché totale tenuta dall’amministrazione – proseguono – ha consentito che si prolungasse per altri due anni, una situazione di diffusa e grave illegalità, ha contribuito a vanificare le grandi possibilità di sviluppo e occupazione che il progetto consentiva e ha esposto il Comune a gravi danni di natura patrimoniale e non solo, chiediamo al consiglio comunale di deplorare l’atteggiamento del sindaco Liccardo».

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