Home Cronaca Marano. Giudice di Pace: è ancora allarme per le gravi carenze strutturali

Marano. Giudice di Pace: è ancora allarme per le gravi carenze strutturali

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La coordinatrice dell’Ufficio del Giudice di Pace di Marano, dott.ssa Giovanna Iodice, rilancia l’allarme sulle precarie condizioni della struttura di Piazza San Josemaria Escrivà. Dopo l’appello dei giorni scorsi, qualcosa si è mosso, ma «si è fatto ben poco o quasi nulla» secondo la Iodice. Pochi giorni fa, il sindaco di Giugliano Antonio Poziello, ha detto di voler contribuire al mantenimento dell’Ufficio e la notizia è stata accolta con favore, ma «bisogna fare in fretta – ha ribadito la coordinatrice dei giudici di pace maranesi – abbiamo poco tempo a disposizione e ci sono ancora comuni che non hanno rispettato gli accordi sull’invio del personale amministrativo necessario allo svolgimento delle normali attività». La struttura, lo ricordiamo, dipende dal Tribunale di Napoli Nord con sede ad Aversa.

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Mercoledì scorso si è aperto un tavolo di confronto tra gli amministratori di Napoli Nord e nei prossimi giorni, la delegazione si rivedrà per affrontare i problemi che attanagliano la struttura giudiziaria, tra le più grandi della provincia. La mancanza di uomini e mezzi mette a dura prova il lavoro dei giudici e i disagi si ripercuotono su avvocati e cittadini, costretti a subire un estenuante rallentamento delle procedure giudiziarie. Sotto accusa anche la Legge che non ha chiarito per bene le competenze, ma sopratutto, non ha dato modo al personale che entrato a far parte dell’organico, di avere un’adeguata formazione. «Purtroppo il breve periodo di affiancamento, non ha permesso al personale che è entrato a far parte dell’organico, di ricevere adeguata formazione – ha spiegato la Iodice – senza contare che mancano ancora alcune figure, la cui presenza è fondamentale. Mi auguro che da qui a breve si metta mano alla soluzione di tutti i problemi irrisolti e soprattutto – ha poi chiosato la coordinatrice dei giudici di pace – che gli amministratori locali tengano fede ai propri impegni».

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