”Bastiano? Appariva
piu’ grande della sua eta’ ma non era un delinquente. Quello che
abbiamo sentito e letto sui giornali e’ completamente falso. Era
un ragazzo generoso, incapace di far del male”. Gli ex compagni
di scuola di Sebastiano Maglione, il quindicenne ucciso ieri
pomeriggio a Mugnano (Napoli), in circostanze ancora tutte da
chiarire, difendono il loro amico e accusano:”Qui la violenza
si respira nell’aria, basta poco per essere aggrediti e
picchiati”.
Sebastiano Maglione aveva conseguito lo scorso anno la
licenza nella scuola media statale ”Antonio Gramsci” di via
Selva Piccola a Giugliano, a pochi metri dall’abitazione dove
viveva con il padre, la madre e due fratelli gemelli. La
famiglia Maglione occupa una abitazione all’interno di una
palazzina di un rione degradato, sorto solo pochissimi anni fa,
dove la strada di accesso, che assomiglia ad un campo di
battaglia per la presenza di buche e di ostacoli posti al centro
della carreggiata, e’ attraversata da un elettrodotto che passa
a poca distanza da balconi e finestre e finisce per togliere il
sonno alla gente.
Il dirigente scolastico, Antonio Di Paolo e i docenti della
”Gramsci” lo ricordano bene. Sebastiano in quella scuola ha
frequentato il corso ”F”: ”Un ragazzo che quando e’ stato qui
da noi non ha mai dato problemi”. Lasciata la scuola media, si
era iscritto all’ Istituto professionale per l’artigianato di
Giugliano ma, a quanto pare, non aveva mai seguito le lezioni ed
aveva preferito fare l’apprendista imbianchino. Mattina al
lavoro, pomeriggio per strada anche perche’ non ci sono
alternative: le strutture pubbliche nel quartiere si contano
sulle dita di una sola mano.
Oggi, dinanzi alla scuola, si sono ritrovati numerosi ex
compagni di classe di Sebastiano. Hanno appreso della sua morte
dalla televisione e dai giornali. All’orario di uscita arrivano
in sella agli scooter, anche quelli che si possono guidare solo
con la patente. Tutti rigorosamente senza casco. ”Il casco? –
dicono in coro alcuni – provate a portarlo e a spostarvi fuori
paese. Bande di ragazzi, ma anche di giovani, vi fermano e vi
chiedono di andare via. E alla minima resistenza botte da orbi.
Forse anche a Bastiano e’ accaduto tutto questo”.
E cosi’ si racconta di ”veri e propri duelli” consumati al
limite del confine tra i comuni di Giugliano, di Mugnano e
Villaricca, tre grandi centri alle porte di Napoli, di astuzie –
come quella di cancellare persino il nome del concessionario dal
portatarga degli scooter – per evitare di farsi ”identificare”
e ”portare le mazzate a casa”, ovvero essere picchiati per
‘sconfinamenti’ o rivalita’ tra quartieri e paesi. Off-limits e’
invece la periferia Nord di Napoli, Secondigliano, Scampia e
Miano, dove ci sono le vedette della camorra e bisogna fare i
conti con i clan.
”Uno che prende ‘mazzate’, mica puo’ sempre abbozzare e in
qualche modo si deve pure difendere”, spiega un ragazzino
vincendo una preventiva diffidenza nei confronti dei
giornalisti. Nessuna meraviglia quando si parla di coltelli e
del fatto e che sono nelle tasche di numerosi giovanissimi della
zona. ”In questa situazione e’ quasi necessario averli”,
spiega senza scomporsi un altro ex compagno di scuola di
Bastiano, occhiali tanto grandi da coprire l’intero volto,
giunto dinanzi alla scuola in sella ad uno scooter dal valore di
circa 3000 euro e ‘naturalmente’ senza casco.
Davanti alla scuola, nonostante la presenza di numerose
automobili e motociclette, neanche una pattuglia dei vigili
urbani. ”E che vengono a fare? Qua gli sbirri e’ meglio che non
si fanno vedere”, dice Giannino, 14 anni, tuta e scarpe da
jogging costose e firmate, come i suoi coetanei che annuiscono e
gli danno ragione.
ALFONSO PIROZZI – ANSA- 11 MARZO 2005