Riparte, per il terzo anno consecutivo, il corso di lingua italiana
per migranti. Quest’anno il desiderio di organizzarlo ci ha
completamente invaso l’anima. La foto di Alan, il bambino curdo di
Kobane annegato durante la fuga e restituito dal mare sulla spiaggia
di Bodrum, in Turchia, è rimasta impressa negli occhi di tutti noi. La
situazione esplosiva in Siria e in Iraq, gli attentati recenti in
Libano, Parigi, Tunisi, la bomba alla stazione di Ankara,
l’abbattimento dell’aereo russo, le stragi in Nigeria, in Mali e i
tanti focolai di guerra sparsi per il mondo hanno determinato la fuga
disperata di milioni di donne, uomini, bambini. Vite sconvolte da
eventi che non hanno deciso, vittime di scontri tra oligarchie e
fondamentalismi religiosi spesso al servizio di interessi occidentali
che in quella parte del mondo si giocano la futura leadership
politica, economica, militare del pianeta. L’Europa dei popoli, quella
della gente comune, ha mostrato il volto migliore del continente
mobilitandosi per accogliere e assistere migliaia di profughi stremati
e terrorizzati. L’Europa politica, quella dei governi, con in testa il
premier ungherese, il fascista Orban, ha risposto con l’unica modalità
che conosce: muri, filo spinato, cariche della polizia. Tanti i
profughi (rifugiati, immigrati, richiedenti asilo…per noi non fa
differenza alcuna) arrivati anche in Italia e molti proprio nella
nostra regione, nelle nostre città, nella nostra periferia, Napoli
nord.
Siamo un comitato civico impegnato, da anni, su questioni
ambientali e sociali del nostro territorio ma sempre con uno sguardo
attento sulle vicende politiche del mondo che sembrano così lontane ma
poi arrivano, inevitabilmente, nei nostri quartieri, nelle nostre
strade, nelle nostre vite. E allora bisogna dare delle risposte, la
nostra è quella di aprirci, accogliere, ri-conoscere, creare nuove
relazioni. Per farlo, condizione essenziale è la comunicazione, la
conoscenza di una lingua comune. Da queste premesse parte, per il
terzo anno, il corso di italiano per migranti. Il corso, svoltosi
finora nella Villa comunale “Miriam Makeba”, si terrà quest’anno nei
locali ripristinati del Ritiro del Carmine. Un modo per congiungere,
come sempre facciamo, le nostre lotte e riempire di contenuti quali
aggregazione, inclusione, accoglienza il percorso di riapertura della
struttura iniziato dall’Amministrazione comunale. Ancora una volta
apriamo le porte alle sfide che la storia ci pone ed invitiamo tutti a
farlo. Proviamoci, senza paura, perché come ci ricorda un bellissimo
testo di F. De Gregori: “La Storia siamo noi, nessuno si senta offeso.
Siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo. La Storia siamo noi,
attenzione, nessuno si senta escluso”.
Comitato civico Cambiamo Mugnano