venerdì, Luglio 18, 2025
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Bassolino attacca Fini

“An divide e mette contro le istituzioni dello Stato” Il partito del vicepremier organizza stamattina una manifestazione davanti alla Questura

«Che cosa vuol dire l’onorevole Fini quando afferma che sarebbe grave se non ci fossero riscontri? Certo che sarebbe grave, ma non lo è sempre quando non ci sono riscontri? Non lo sarebbe per i prefetti arrestati, per gli amministratori comunali, per gli imprenditori, per i semplici cittadini?». Antonio Bassolino contro Gianfranco Fini. Il presidente della Regione contro il vicepremier. Uno scontro istituzionale causato dalle dichiarazioni rilasciate venerdì sera da Fini che, come gran parte del centrodestra, si è subito schierato con la polizia e contro i magistrati.
«È stato grave in queste ore incalza Bassolino l’atteggiamento di diversi parlamentari della maggioranza di governo e in particolare di Alleanza nazionale. Un atteggiamento tutto teso a schierarsi in modo pregiudiziale con alcuni poliziotti inquisiti, a contrapporre l’uno contro l’altro due organi dello Stato come polizia e magistratura, e perfino a distinguere e a dividere tra buoni e cattivi dentro la stessa magistratura. Una forza di governo dovrebbe fare l’opposto, contribuire a creare un clima più disteso tra gli organi dello Stato».
Bassolino ha telefonato al questore Nicola Izzo e gli ha espresso «stima e fiducia verso la polizia napoletana ogni giorno impegnata, così come le altre forze dell’ordine, nella lotta alla criminalità».
Poi punta l’indice anche contro i senatori di Alleanza nazionale che venerdì sera erano in via Medina al fianco degli agenti della squadra mobile: «Perché parlamentari vanno davanti alla questura per accendere gli animi senza attendere di capire meglio i fatti? Io esprimo, come sempre, fiducia nella giustizia. Se nessun poliziotto ha commesso atti illegali contro cittadini, la verità verrà fuori e l’onore dei singoli verrà riconosciuto. Se invece venisse dimostrato che qualcosa di grave è avvenuto allora è bene che questa verità ipotizzata dalla Procura e da un gip venga accertata dai diversi livelli e gradi della giustizia nell’interesse della democrazia e della polizia».
Contro Fini è anche Raffaele Cananzi, coordinatore dell’Area democratica per la solidarietà: «Sono immotivate e fuori dal principio di leale collaborazione le rimostranze di autorevoli esponenti del governo che, se avessero taciuto, avrebbero fatto cosa estremamente utile al paese».
D’accordo con Bassolino i segretari dei Ds Gianfranco Nappi e Diego Belliazzi: «È davvero indecente la volgare strumentalizzazione che il Polo, e in particolare Alleanza Nazionale anche con l’intervento di autorevoli rappresentanti del governo, hanno operato in queste ore. In questi anni da An sono venuti plauso ed entusiasmo nei confronti della Procura per le inchieste aperte nei confronti delle amministrazioni comunali di Napoli. Tutte inchieste finite nel nulla. Ora si scatena una vera e propria aggressione proprio contro quella Procura. I conti non tornano».
E Michele Florino, senatore di An, ribatte: «La presenza mia e di altri parlamentari in questura non voleva strumentalizzare ma era soltanto una doverosa presenza per sottolineare stima e fiducia».
La destra non fa marcia indietro. La federazione provinciale di An offre consulenza legale gratuita agli agenti arrestati e Pietro Diodato, consigliere comunale, annuncia per oggi alle 11 un presidio davanti alla questura: «Porteremo, con i nostri giovani, la testimonianza a chi difende la sicurezza di tutti».
Una nota «stonata» nella destra arriva dal dirigente nazionale del movimento Azione giovani Rosario Lopa che, preoccupato in vista delle manifestazioni del primo maggio, si augura che «poliziotti e lavoratori possano sfilare fianco a fianco per celebrare pacificamente la giornata dedicata al lavoro».

Ott.Luc.