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INFILTRAZIONI DI CAMORRA AL CIMITERO, FUORI LA DITTA DI PULIZIA
Mugnano – Calvizzano. Il Consiglio di Stato: fu giusto il licenziamento

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MUGNANO. Fuori dal cimitero, gestito dal consorzio tra i comuni di Mugnano e Calvizzano, l’impresa Eredi Fratelli Bianco per la ritenuta sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa. Lo ha sentenziato il Consiglio di Stato (V sezione) che ha respinto il ricorso in appello della società appaltatrice del servizio triennale di pulizia per lo smaltimento dei rifiuti speciali all’interno dell’area cimiteriale. I giudici romani di Palazzo Spada, hanno così confermato la legittimità del verdetto del Tar di Napoli che aveva riconosciuta giustificata la revoca dell’appalto. Del tutto corretto, pertanto, è stato l’operato della prefettura di Napoli che aveva segnalato l’esistenza nei confronti dell’impresa Eredi Fratelli Bianco di tentativi di infiltrazioni mafiose, da parte della criminalità organizzata, tendenti a condizionarne scelte e indirizzi. La sentenza di primo grado era stata depositata dal Tribunale amministrativo napoletano di piazza Municipio il 25 marzo del 2004. Qualche giorno fa il Consiglio di Stato ha pubblicato la corposa sentenza che dà pienamente ragione al prefetto di Napoli, ”assolvendo” gli organi del consorzio, responsabili del clamoroso ”licenziamento” dell’impresa Eredi Fratelli Bianco. Il fatto. Con protocollo riservato, il 30 luglio del 2003, il prefetto di napoli spediva al consorzio un’informazione antimafia, relativa all’Ati costituita tra la società Eredi Fratelli Bianco e la Lrs Trasporti Sas. L’informativa dell’ufficio territoriale di governo riguardava solo la prima delle due società ed era fondata su di una sentenza, peraltro, non irrevocabile, pronunziata nel 2003 dal Tribunale di Napoli. Lo stesso giorno dell’arrivo della nota prefettizia riservata, il dirigente responsabile del consorzio procedeva alla revoca immediata del contratto di appalto, che era stato stipulato l’11 dicembre del 2002. Il benservito alla ditta Eredi Fratelli Bianco veniva emanato in applicazione della normativa antimafia del 1994. In primo grado, oltre a respingere il ricorso, il Tar aveva anche condannato la società Eredi Fratelli Bianco a pagare le spese processuali (euro duemila). In appello, però, il Consiglio di Stato ha compensato le spese. La difesa, davanti ai giudici romani di Palazzo Spada, è stata sostenuta dagli avvocati Giovanni Pellegrino, Felice Laudadio, Ferdinando Scotto ed Andrea Orefice (Società Eredi Fratelli Bianco), dall’avvocato Edgardo Silvestro (Consorzio cimiteriale e commissario prefettizio comune di Mugnano) e dall’Avvocatura generale dello Stato (prefettura e ministero dell’Interno).

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SABATO LEO – IL MATTINO 7 SETTEMBRE 2005

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