Home Varie LE CONTRADDIZIONI DEL CENTRO DESTRAUn excursus nelle realtà locali e nazionali

LE CONTRADDIZIONI DEL CENTRO DESTRA
Un excursus nelle realtà locali e nazionali

PUBBLICITÀ

INTERNAPOLI. Negli ultimi giorni assistiamo increduli a una serie di eventi che non lasciano altro che ampi spazi per le critiche verso un Centro Destra non solo in crisi, ma anche contradditorio. Abbiamo analizzato due realtà: qualla nazionale e quella locale. Nelle file del governo si è cercato di chiudere una crisi iniziata con il caso Fazio e culminata con le dimissioni dell’ex ministro dell’economia Domenico Siniscalco, al quale è subentrato il tanto autorevole quanto discusso Giuglio Tremonti, sfiduciato e messo all’angalo appena un anno fa, artefice della “non ripresa” economica e grande nemico di Fazio, segno della grande contraddizione del C.D. Una finanziaria discutibile, ma ovvia, sarà nei prossimi giorni approvata in parlamento con un maxi emendamento e, per non dare spazio al centro sinistra, con “la fiducia” che ha contraddistinto molti provvedimenti di questo esecutivo. Tutto ciò mette in mostra tutta la debolezza del Premier. Non che Silvio Berlusconi, per carità, avesse il potere di risolvere il caso Fazio con un provvedimento esecutivo, ma si sà, un atto di “persuasione morale” poteva anche tentarlo, chiedendo esplicitamente a Fazio, nell’interesse bel paese, di vedersi recapitare sulla sua scrivania le dimissioni del governatore della Banca d’Italia, soprattutto ora che Fazio risulta anche indagato. Della prima Repubblica si può dire di tutto, ma l’auterevolezza, anche morale, dei “primi ministri” di allora, non è mai stata in discussione: Berlusconi un debole? Direi piuttosto fedele ai compromessi interni alla Casa delle Libertà. Che dire poi di Follini, Casini, della legge elettorale e delle primarie nel C.D.? Un pastrocchio senza precedenti. UDC fedele alleato di Brlusconi, dice: «Basta! E’ ora di cambiare direzione. Vogliamo le primarie». Ieri, il presindente della Camera Pier Ferdinando Casini assicurava: «le primarie si faranno!». Dunque la leadership di Berlusconi è seriamente in discussione? Abbiate almeno il coraggio di ammettere esplicitamente i fallimenti dei quali, la Casa delle Libertà, si è fatto carico negli ultimi anni. Non è possible che all’interno della maggioranza si chieda un cambiamento senza spegare il perchè. Perchè cambiare se, a detta del Premier, le cose in Italia vanno fin troppo bene? Perchè cambiare se l’occupazione cresce? Perchè cambiare legge elettorale se quella con la quale il C.D. è andato al governo, gli ha consentito di farlo per più di quattro anni. periodo record nell’arco di tutta la storia repubblicana italiana?
Veniamo ora alle contraddizioni del Centro Destra locale. A Qualiano la crisi è nata quasi contemporaneamente con quella del governo nazionale, solo che il problema non è la leadrship dell’attuale sindaco Michele Schiano, data la sua non “rieleggibilità”. A mio avviso, il problema fondamentale è l’imbarazzo di alcuni componenti della maggiornaza, verso la totale “nullafacenza” di questa amministrazione, della quale loro stessi fanno parte. Anche qui l’UDC gioca un ruolo fondamentale. Per mesi e mesi ha chiesto l’attuazione di otto punti programmatici, mai risolti, creando crepe profonde non solo nella maggioranza, ma anche all’interno del suo partito, con la fuoriuscita dell’ex assessore al bilancio, Raffaele De Leonardis, entrato da pochi giorni nelle file dell’UDEUR. Ma ancor più forte è la contraddizione nella scelta del segretario UDC Biagio Sgariglia, di accettare la carica di assessore in questa maggiornanza. dopo averla aspramente criticata, su queste pagine, l’11 gennaio scorso: una defiance? Amnesia? Come si può giustificare una tale scelta? Mi auguro che il segretario UDC sappia spiegarne i motivi. Persino l’ex consigliere provinciale UDC Galdiero Pasquale, attaccava duramente l’operato di Schiano definendolo “Caporale”, ricordandogli che «il tempo dei podestà è finito». L’altra grande contraddizione è persino interna a Forza Italia, il primo partito a Qualiano, dove da mesi vi è una profonda spaccatura che vede il gruppo “Rinascita Democratica” in netto disaccordo con il resto del partito. Nei discorsi dei componenti del gruppo vi è sempre stata asprezza nei confronti del sindaco, ma li vediamo ora accettare di nuovo la carica di assessore (Domenico Di Domenico). Ci chiediamo dunque: «cosa state combinando?». Nel numero 0 – Giugno 2005 de “L’URLO”, periodico di informazione mensile (?) di Rinascita Democratica, si ufficializzava la rottura interna a Forza Italia, elencando: «…i 7 punti che Rinascita Democratica intende attuare…, risanamento dei conti pubblici…, riorganizzazione della macchina comunale…, crescita economica e sociale del paese…, Farmacia comunale…, Rilancio della Multiservizi s.p.a…., attivazione dello sportello unico per le imprese…, gestione privata degli impianti sportivi…». Coerenza prima di tutto.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
Exit mobile version