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«Può succedere di tutto», un quartiere nel terrore dopo gli agguati a ‘Muoll muoll’ e Raffaele Pisa

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“Tutto può succedere”: lo pensano gli investigatori che nelle ultime 72 ore hanno assistito all’escalation di violenza nel quartiere Pianura, dove è stato barbaramente ucciso Raffaele Pisa, all’esterno di un circoletto adibito a centro scommesse. La Polizia ha elevato al massimo il livello di guardia intensificando il controllo del territorio anche dopo l’agguato, fallito, a Salvatore Romano, soprannominato ‘muoll muoll’, raggiunto sabato sera da un commando che ha fatto fuoco, mancandolo. Quattro proiettili sparati sotto casa del Romano non sono andati a segno. Muoll muoll è riuscito a scampare all’agguato così come avvento l’8 dicembre del 2015 quando invece rimase ferito, sempre a pochi passi dalla sua abitazione in via Grottole.
Sono tanti i segnali che fanno crescere la tensione: innanzitutto non è ancora chiaro il coinvolgimento di Raffaele Pisa nella faida tra i Marfella-Pesce e Romano; sulla vittima non ci sono informative che lo danno vicino ad una o all’altra “fazione” con precisione e questo rende complicate le indagini. Intanto prosegue il dispiegamento di forze tra Pianura e il Rione Traiano: il principale obiettivo restano le palazzine dove si consumano quasi quotidianamente episodi di intimidazione con raid armati e stese.

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