Home Cronaca Si addormenta con la sigaretta anziano muore nel rogo della casa

Si addormenta con la sigaretta anziano muore nel rogo della casa

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Giugliano. Nella villetta di via Emilio Segrè devastata dalle fiamme è rimasto solo Chicco, un cagnolino dal pelo nero. Si aggira spaurito nel cortile, snobbando una vecchia palla da tennis e i richiami affettuosi di una bambina bionda che tenta di attirarne l’attenzione. L’incendio nella notte, la fuga dei suoi due padroncini e l’arrivo dei mezzi di soccorso, lo hanno spaventato. In quell’incendio ha perso la vita Pasquale Pacilio, pensionato di 72 anni. Il rogo si sarebbe sviluppato nella stanza da letto dell’uomo, probabilmente addormentatosi con la sigaretta ancora accesa. Le fiamme divampate dal suo letto, hanno poi attaccato tutta la casa, compreso il piccolo appartamento ricavato sullo stesso piano, in cui c’erano la nuora Pina, 19 anni, con i due bambini che si sono messi in salvo. Per l’anziano, invece, non c’è stato nulla da fare. All’arrivo dei soccorsi è stato ritrovato sul pavimento del bagno, lontano dalle fiamme, ma ormai privo di vita. Forse un malore, la caduta, poi la morte per asfissia. L’uomo dormiva da solo poiché la moglie Albina, gravemente malata, è ospite a casa di una sorella che la sta assistendo, poco distante dalla villetta dei Pacilio. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Scampia che hanno spento l’incendio ed effettuato i sopralluoghi, insieme con gli agenti del commissariato di polizia di Giugliano. Gli inquirenti ipotizzano che il fuoco abbia preso origine da un mozzicone di sigaretta rimasto acceso tra le coperte. L’allarme è scattato poco prima di mezzanotte. «Avevo appena spento la tv – racconta la nuora di Pasquale, Pina – quando ho sentito l’odore acre del fumo. Ho aperto la porta comunicante con l’appartamento di mio suocero e ho visto le fiamme alte. Ho gridato per svegliarlo, perché credevo stesse dormendo. Ma lui mi ha risposto di essere nel bagno. Io allora ho preso i miei piccoli e sono fuggita fuori ma lui non ci ha raggiunti». I vicini ricordano Pasquale come una persona esile e un po’ svanita a causa dell’età ma soprattutto dei dolori ricevuti negli ultimi tempi: i guai con la giustizia del figlio e la gravissima malattia della moglie. L’altra notte l’ultima sigaretta fumata da solo nel letto gli è stata fatale. Le fiamme hanno avvolto la camera, poi il fumo ha in un attimo reso irrespirabile l’aria nell’abitazione. «Mi sono affacciato quando ho sentito le sirene dei soccorritori – dice Michele Caradente, uno dei residenti di via Segrè – ma ormai era già troppo tardi per poter intervenire».

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TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 14 NOVEMBRE 2005

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