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Sono passati con i nemici. Ecco perché il clan ha deciso di fare la guerra agli ex alleati

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Sarebbe da collocarsi nello scontro esploso tra i Mazzarella e il ras Giovanni Esposito, il ferimento di Ettore Carbone, il 62enne gambizzato ieri pomeriggio nei pressi di Porta Nolana. L’uomo, già conosciuto alle forze dell’ordine è, infatti, considerato persona vicina ad Esposito attuale referente del gruppo Rinaldi per l’area compresa tra piazza Mercato e le cosiddette ‘Case Nuove”.
Lo stesso Esposito, alcuni giorni fa, era finito nel mirino dei killer dei Mazzarella che avevano cercato di eliminarlo all’interno del mercatino di vico Soprammuro. Il ‘commando’, però, non è riuscito a portare a termine il compito, forse a causa della presenza di qualche pattuglia delle forze dell’ordine, perdendo, anzi, anche una pistola durante la fuga. L’arma sarebbe stata, tuttavia recuperata, prima dell’intervento degli investigatori – si legge su Cronache di Napoli – Nelle settimane precedenti, inoltre, un ordigno ‘artigianale’ era stato fatto esplodere nei pressi del palazzo in cui si trova l’abitazione di Esposito. Fortunatamente la bomba ha causato soltanto danni alla struttura ma non alle persone che vi abitano. Episodi che, insieme all’agguato ai danni di Carbone, per gli investigatori, sarebbero da attribuire alla cosca del rione Luzzatti che, nei confronti di Esposito, avrebbe un ‘conto’ aperto alcuni mesi fa.
Dalle notizie raccolte, infatti, è emerso che ‘”o pápele”, questo il soprannome del ras, nonostante sia criminalmente cresciuto nelle fila dei Mazzarella, avrebbe deciso di non schierarsi con la cosca quando Salvatore Barile, recentemente arrestato, stava organizzando la riscossa del clan nei confronti dei gruppi rivali. Un rifiuto che, tuttavia, non sarebbe stato facilmente perdonato e che, anzi, sarebbe sfociato nel pestaggio dello stesso Esposito che, a questo punto, avrebbe deciso di passare dalla parte dei Rinaldi e dei gruppi a questi legati. Una ‘scelta di campo” sancita dall’agguato ai danni di Raffaele Catapano, che nel marzo scorso fu gravemente ferito da killer al momento ancora ignoti. Eppure, spiegano gli investigatori, sono in molti a ritenere che a sparare a Catapano siano stati uomini di Esposito che, in questo modo, avrebbe definitivamente rotto con il suo ‘passato’ mazzarelliano. Per diversi mesi, quindi, il ras avrebbe gestito la zona di piazza Mercato, storica roccaforte dei Mazzarella passata, da qualche tempo, sotto il controllo dei Rinaldi e della cosiddetta ‘paranza dei bambini’. I nuovi equilibri creatisi e, soprattutto, la spaccatura verificatisi tra Giuliano e Sibilio avrebbe, tuttavia, cambiato i rapporti di forza con Esposito costretto, ora, a fronteggiare la rinnovata minaccia dei Mazzarella che, riorganizzatisi intorno a ras emergenti tra cui il redivivo Catapano, avrebbero deciso di riprendere il controllo dei loro vecchi territori. Da qui le azioni intimidatorie nei confronti di “o pápele” e dei suoi uomini cui si aggiungono anche le numerose scorribande armate fatte dagli uomini dei Mazzarella nei territori controllati dai rivali

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