BLITZ A GIUGLIANO -Torna in carcere il boss Mallardo:è stato catturato nella sua abitazione

GIUGLIANO – Si era reso conto che per lui stavano per scattare di nuovo le manette a causa delle vecchie pendenze con la Giustizia. E allora non aveva esitato a far perdere le tracce. La latitanza è però durata soltanto tre mesi per Feliciano Mallardo, 50 anni, esponente dell’omonimo clan camorristico di Giugliano. Una latitanza casalinga, ma con tante coperture e complicità da rendere invisibile il boss. Tuttavia, la polizia è riuscita a risalire alle sue mosse e a individuarlo ieri all’alba nella sua abitazone di via San Vito, un nuovo quartiere a ridosso del centro storico di Giugliano, da sempre roccaforte di «don» Feliciano e un tempo anche di tre suoi cognati, i D’Alterio, uccisi il 4 giugno del 1991 per un regolamento interno al cartello criminale.
Mallardo era nella sua abitazione quando hanno fatto irruzione gli agenti del commissariato di Giugliano, coordinati dai vicequestori Alberto Francini e Piero Morelli. Il boss ha cercato di darsi alla fuga, ma gli agenti avevano sotto controllo ogni via e quindi «don» Feliciano non ha potuto fare altro che consegnarsi senza opporre alcuna resistenza. In carcere Feliciano raggiungerà i suoi due cugini, Francesco e Giuseppe, ritenuti i vertici della organizzazione camorristica giuglianese e componenti della cupola dell’alleanza di Secondigliano.
Da alcuni mesi Mallardo si era reso irreperibile per sottrarsi all’esecuzione di un ordine di carcerazione di due anni per il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso, ordinaza che gli è stata notificata ieri. Mallardo, inoltre, aveva violato gli obblighi imposti dal regime della sorveglianza speciale, reato per il quale potrebbe aprirsi un ulteriore procedimento penale.