venerdì, Luglio 18, 2025
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«Ci aiutarono gli amici di Marano» Il pentito racconta la verità su Cesare Pagano ed il fido Nanduccio

Salvatore Tufo, Ferdinando Lizza e Giuseppe Iavarone, figurano tra gli arrestati nell’operazione che martedì ha decapitato il clan degli Scissionisti. Ma che ruolo avevano all’interno della cosca Amato-Pagano? Di seguito l’approfondimento di Cronache di Napoli.

Nella ricerca di fonti di approvvigionamento di droga in quantità di rilievo ed a prezzi concorrenziali si collocano anche i rapporti con Lizza, lavarone e Tufo: i primi due già legati agli Amato-Pagano sin dagli anni Novanta, ma entrambi ormai fuori dal clan nella sua attuale configurazione. A definire il ruolo di Lizza all’intemo del clan Amato-Pagano ci hanno pensato i collaboratori di giustizia, tra i quali Cannine Cerrato ‘a recchia: “Di ritorno dalla Spagna ci eravamo fermati a Varcaturo, io. Cannine D’Arìo, Cesare Pagano e Rito Calzone ci fermammo in una casa a Casería, in uso a Nando O ragiuniere (Lizza, ndr), che fa la staffetta per la droga.
Nel 2003, quando era in atto la preparazione della faida del 2004, era con noi Amato-Pagano a Malaga e a Barcellona, faceva sia il corriere che lo staffettista. Aveva i contatti con la famiglia calabrese dei Mammoli (operativa a Milano) ed era lui che consegnava loro la cocaina a Milano. E’ un appassionato di motonautica e ha una società con un’altra persona, che credo abbia sede a Quarto. Inoltre, durante la latitanza di Cesare, stava cercando per lui una casa in Romania. Inoltre, prima che Cesare diventasse latitante, venimmo appoggiati da alcuni suoi amici nella zona di Marano. Inoltre quando Cesare andava a fare un viaggio di piacere all’estero portava sempre Nando con sé. Ricordo ancora che quando Cesare fu arrestato a Licola, Nando era nel covo insieme a Mariano”. E poi aggiunge ancora: “Come corriere prendeva prima 40 milioni di lire a viaggio e poi 20mila euro e trasportava, per ogni carico, circa 700-800 chilogrammi di hashish e 100, 200 chili di cocaina”.