venerdì, Luglio 18, 2025
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«E’ ancora lì sotto, mi hanno illuso, sono morto due volte», il padre di Stefano non trattiene la rabbia

Venerdì sera si diffuse incontrollata la voce che Stefano e Francesca fossero stati tirati fuori dalle macerie dell’hotel Rigopiano. In realtà ad essere estratta è stata solo la fidanzata del giovane salernitano che ha chiesto subito di lui, ma a 38 ore di distanza Stefano non è ancora emerso dalle macerie e le speranze si fanno sempre più flebili e cresce la rabbia. Soprattutto il padre di Stefano Feniello, Alessio, si è lasciato andare ad un lungo sfogo: Sono venuti il presidente della Regione, il questore e il prefetto di Pescara a dirci una cosa precisa. Il prefetto ci ha detto: tutto quello che vedete sui media e quello che sentite dire non conta niente, vale solo quello che vi dico io. E ci ha detto che i lavori, lì sulla valanga, andavano avanti, che avevano individuato cinque persone vive delle quali lui aveva i nomi. Fra quelle persone mio figlio era il secondo della lista. La sua fidanzata Francesca era al terzo posto». Francesca è stata recuperata viva mentre del figlio non si sa ancora nulla.

«Mi hanno dato la speranza e poi me l’hanno tolta. Io ho contato i minuti da ieri sera, ho guardato dentro ogni ambulanza che arrivava qui. Ho immaginato di abbracciare Stefano a ogni sportellone che si apriva. Prima che mi dicessero del suo nome in quella lista di sopravvissuti, io ero già morto al solo pensiero di sapere Stefano da qualche parte lassù. Mi hanno fatto rinascere e adesso è come se fossi morto di nuovo». Poi, si legge su Il Mattino «sono venuti a giustificarsi per l’errore, mi hanno spiegato, mi hanno detto che dobbiamo attendere e che in realtà non hanno nessuna notizia certa su Stefano».