Dall’ascolto in anteprima delle 22 canzoni dei Big in gara a Sanremo – come sempre, nella sede Rai di Milano, introdotto da Carlo Conti – si ricava una convinzione: i giovani rischiano poco. L’amore, anche quello delle notti profondissime, del cielo senza nuvole e del tu sei aurora e tramonto, domina come non esistesse la realtà. Anche Clementino, pure personaggio interessante, da napoletano parla dei ragazzi di strada ma rimanendo in superficie.
Tornano, dopo molti anni, due canzoni sulla mamma: una la dedica Gigi D’Alessio alla sua madre morta, l’altra è di Ermal Meta, parla di un figlio che salva la madre dalla violenza del padre ed è uno dei brani migliori e un caso isolato.
Ci sono veterani che fanno benissimo il loro mestiere senza correre rischi, tipo Ron e la Mannoia e c’è Marco Masini, che aggiorna il sound e porta in gara una delle canzoni più interessanti.
Ad avvicinare Sanremo ai suoni della contemporaneità sono Samuel, Raige e Giulia Luzi, e Chiara con un brano di alta qualità da interprete importante.
Ecco le pagelle degli esperti per i due napoletani in gara:
GIGI D’ALESSIO – “La prima stella” – Dedica questa canzone alla madre morta. E’ puro stile D’Alessio, senza eccessi, un elogio dei buoni sentimenti e della classica melodia pop.
CLEMENTINO – “Ragazzi fuori” – Dalla collaborazione tra Clementino e Marracash era lecito attendersi di più, sia sul piano musicale che su quello del testo. Un rapper napoletano che parla dei ragazzi di strada deve andare più a fondo.