GIUGLIANO. Le cronache degli Anni Ottanta si occuparono spesso di lui. Giovannino Ranieri, originario di Giugliano, era uno dei componenti della «banda dei giostrai» che terrorizzò il Nord Italia con numerosi sequestri di persona. L’uomo, oggi 78enne, è stato arrestato nella sua città natale dai carabinieri della compagnia di Giugliano in esecuzione di un’ordinanza di carcerazione emessa dalla Procura generale della Repubblica di Venezia. Proprio il tribunale veneto lo aveva condannato, più di dieci anni fa, a vent’anni di reclusione. Era il 6 ottobre del ’95. La posizione di Ranieri era stata stralciata nell’ambito del procedimento contro la banda di sequestratori, per la richiesta di rito abbreviato avanzata dai legali. L’uomo era accusato di associazione per delinquere finalizzata ai sequestri di persona, per aver partecipato al tentativo di rapimento di Umberto Gandellini, avvenuto nel 1981 a Gonzaga, nel mantovano, e per aver svolto le mansioni di telefonista durante il rapimento di Paolo Scopettuolo, sequestrato il 10 gennaio 1983 a Mirabella Eclano, in provincia di Avellino, e rilasciato due giorni dopo. Ranieri, in particolare, avrebbe avuto un ruolo primario nel tentativo di sequestro ai danni dell’industriale mantovano. Il fatto avvenne l’8 gennaio 1981 sulla strada provinciale Gonzaga-Borgoforte, dove tre banditi, dopo averlo immobilizzato, costrinsero Gandellini a salire su una Bmw con la quale fuggirono verso il casello
autrostradale di Pegognaga. L’industriale era riuscito, poi, a sfuggire ai suoi sequestratori.
Ranieri fu arrestato pochi mesi dopo il fallito sequestro grazie ad una complessa indagine della polizia. Ma la sua permanenza in carcere non durò molto: l’uomo riuscì in breve ad evadere dal penitenziario di Fossombrone (Pesaro). La squadra mobile di Pescara lo ammanettò due anni dopo assieme ad altri quattro componenti della gang.
Il processo alla «banda dei giostrai» si è concluso con condanne a complessivi 400 anni di reclusione e due ergastoli. Gli imputati erano 62 ma soltanto 15 vennero assolti. Condannato a venti anni, Ranieri deve ora scontare altri nove anni e dieci mesi di carcere.
29 gennaio 2006