sabato, Luglio 19, 2025
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CAMION BLOCCATI AI CDR, RACCOLTA AL COLLASSO
Emergenza in provincia. La Iervolino chiama Bertolaso


GIUGLIANO. Cassonetti stracolmi, Cdr bloccati, camion in fila per ore. Lo scenario è sempre lo stesso. E si ripete con puntualità sconcertante ogni tre mesi circa. E come sempre accade in questi momenti, arrivano gli ultimatum dal Commissariato di governo: per scongiurare l’ennesima emergenza
rifiuti a Napoli ed in Campania non bisogna perdere neanche piu’ un’ora per attrezzare la discarica di Montesarchio, nel Beneventano, dove sversare gli scarti della lavorazione dei sette Cdr della Regione. E’ quanto fanno sapere dal Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti dove si lavora per fare in modo che le opere siano completate nel minor tempo possibile. Ultimate le opere – e c’e’ chi parla di fine mese – si potra’ avviare lo svuotamento dei depositi dei sette Cdr e di conseguenza riportare la lavorazione a pieno regime e consentendo cosi’ la regolare ripresa della raccolta lungo le strade. A causare la crisi, secondo quanto ricostruiscono al commissariato, e’ stata l’impossibilita’ di utilizzare per 15 giorni la discarica di fos e sovvalli di Campagna, nel Salernitano. L’invaso e’ stato chiuso per due settimane per consentire alcune di adeguamento e nel frattempo gli scarti sono stati stoccati nei magazzini degli stessi impianti. La discarica
e’ stata quindi chiusa qualche settimana fa, come era stato concordato con la comunita’ locale e centinaia di tonnellate di scarti della lavorazione rimaste nei depositi hanno rallentato
l’intero ciclo di lavorazione della spazzatura.



L’EMERGENZA. La Campania ogni giorno produce oltre 7200 tonnellate di rifiuti solidi urbani che sono conferite ai sette impianti di Cdr (Giugliano, Caivano e Tufino; Casalduni, Pianodardine, Santa Maria Capua Vetere e Battigpaglia) che producono ecoballe – stoccate per la maggior parte nella stessa regione in attesa del completamento dei termovalorizzatori – e scarti che devono essere pero’ trasferiti in discariche. Mancando quest’ultimo passaggio il ciclo di lavorazione finisce per bloccarsi o nella
migliore delle ipotesi rallentarsi, causando cosi’ difficolta’ nel conferimento da parte degli autocompattatori dei servizi comunali, che restano per ore ed ore in attesa di poter scaricare. Ogni giorno i tecnici del commissariato dovranno individuare qualche discarica, anche oltre i confini della Campania,
disposta ad accogliere fos e sovvalli. Operazione non facile considerato che dalla Puglia hanno contingentato i quantitativi da smaltire e che i costi di trasferimento non sono affatto
trascurabili. Il quantitativo fos e sovvalli da smaltire si dovrebbe
aumentare sensibilmente la raccolta differenziata. Oltre a
mettere da parte (per il successivo riciclaggio) carta,
plastica, materiali ferrosi, si dovrebbe evitare di far
confluire nel rifiuto ‘tal quale’ (ovvero quanto finisce
quotidianamente nei cassonetti) anche l’umido, gli scarti
alimentari che invece dovrebbe essere destinati agli impianti di
compostaggio.



L’SOS ALLA PROTEZIONE CVILE. Il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, ha reso noto di aver gia’ contattato il capo del dipartimento della Protezione
civile, Guido Bertolaso, preoccupata per il rischio di una nuova
emergenza rifiuti. ‘Si puo’ solo sperare che si sblocchi il
meccanismo a livello regionale – ha aggiunto il sindaco – non e’
di nostra competenza ma possiamo solo intervenire a sostenere
gli organismi regionali’.
Intanto, nel pomeriggio il sub commissario di governo per
l’emergenza rifiuti in Campania, Ciro Turiello incontrera’ i
presidenti delle Province nella sede dell’assessorato
all’Ambiente della Regione Campania per avviare il confronto sul
piano rifiuti da mettere a punto in vista del passaggio dalla
gestione straordinaria a quella ordinaria.