Preti e frati si incontrano su internet per confrontarsi sui loro sentimenti e sulle esperienze e fin qui non c’è nulla di male. Ma può capitare che i discorsi si trasformino in qualcosa di “proibito” e allora le cose possono prendere una brutta piega. Su Reverendis, una chat per cuori solitari aperta soprattutto a religiosi, l’assenza di una vera e propria moderazione può creare situazioni al limite del proibito. E allora nei topic si legge di organizzazioni di incontri hot oppure i racconti di esperienze ‘pepate’. Comportamenti che la Chiesa proibisce ma che con l’anonimato fornito dal web sfocia in una chat al limite dell’erotico.
“Il nostro Blog ha una lunga storia come il titolo fa ben ricordare, ma come tutto nel mondo è destinato a cambiare, così anche noi. Rimane la proposta di uno spazio dove il confronto sia rispettoso dell’altro, dove ognuno si senta accolto, dove dell’amicizia si cercano le espressioni più alte”, si legge nell’intestazione del blog e fin qui nulla di male, ma se si leggono le regole di comportamento ci si rende conto che anche i sacerdoti hanno bisogno di moderazione.
Tra le “leggi” della chat si precisa di “non usare nick volgari, allusivi ad abitudini sessuali, o del tipo “cercasi”,
“non sono ammessi nick che alludano a qualche forma di adescamento virtuale”, e inoltre, “seppur non volgari, sono soggetti a bannatura i nick tipo “muscoloso”, “maschio”, “bear”, “maturo” e simili… in quanto presuppongono un solo interesse, per il quale abbondano siti più appropriati”.