venerdì, Luglio 18, 2025
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UN INCENERITORE IN PIÙ E 7 ATO: COSÌ CAMBIA IL PIANO REGIONALE RIFIUTI


NAPOLI. Ambiti territoriali ottimali ridefiniti e la previsione di un nuovo termovalorizzatore da realizzare presumibilmente nel salernitano. Sono le principali novità contenute nella bozza di adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, illustrato ieri dall’assessore all’Ambiente Luigi Nocera ai presidenti delle cinque province dopo aver incontrato la struttura del Commissariato Rifiuti. Con lo staff di Corrado Catenacci, Nocera concorda le linee di gestione per superare la situazione di difficoltà della raccolta e dello smaltimento, impegnandosi a contattare al più presto gli assessori all’Ambiente delle Regioni limitrofe alla Campania, per chiedere la loro temporanea disponibilità ad accogliere una quota di rifiuti (in particolare fos e sovvalli), in attesa dell’entrata in funzione del sito di Montesarchio.



Il piano parte da un presupposto ben preciso: non è possibile prescindere dall’esistenza dei sette impianti di selezione dei rifiuti indifferenziati oggi operativi nella regione. Occorre però definire gli impianti di supporto “ a valle” di quelli di selezione (cioè il numero e l’ubicazione di termovalorizzatori e impianti di discarica).E’ proprio in quest’ottica che trova spazio il ripensamento dei singoli Ato, in considerazione delle potenzialità degli impianti e delle norme vigenti. “Il nuovo piano — spiega l’assessore all’Ambiente Luigi Nocera — ridefinisce gli Ato di gestione dei rifiuti facendoli coincidere con il territorio di ciascuna delle cinque province. Solo per la provincia di Napoli, per la densità demografica, vengono definiti tre Sub-Ato”.
L’idea di fondo della nuova configurazione degli Ato è ridurre al massimo le movimentazioni dei rifiuti e garantire la continuità territoriale dei singoli ambiti. Dunque, gli enti d’ambito previsti dall’adeguamento del Piano sono sette. Quelli delle province di Avellino (Ato 6, l’impianto di selezione di riferimento è Pianodardine), Benevento (Ato 5, l’impianto di riferimento è Casalduni), Caserta (Ato 4, impianto di riferimento: Santa Maria Capua Vetere) e Salerno (Ato 7, impianto di riferimento Battipaglia) comprendono tutti i Comuni del territorio provinciale di competenza. Per la provncia di Napoli sono previsti invece tre “Sub Ato” . Il primo (l’impianto di riferimento è Giugliano) comprende tutti i Comuni di Anacapri, Bacoli, Barano d’Ischia, Calvizzano, Capri, Casamicciola terme, Forio, Giugliano, Ischia, Lacco Ameno, Marano, melito, Monte di Procida, Mugnano di Napoli, Pozzuoli, Procida, Qualiano, Quarto, Serrara Fontana, Villaricca, Afragola. Arzano, Cardito, Casandrino, Casavatore Casoria, Crispano, Frattamaggiore Frattaminore, Grumo Nevano, Sant’Antimo. Il secondo Sub Ato (l’impianto di riferimento è Caivano) comprende invece i Comuni di Acerra, Caivano, Casalnuovo, Napoli, Cercola, Massa Di Somma, Pollena Trocchia, San Sebastiano al Vesuvio, San Giorgio a Cremano e Volla. Infine il Sub Ato 3 (l’impianto di riferimento è Tufino) che ingloba i Comuni di Brusciano, Camposanto, Carbonara di Nola, Casamarciano, Castello di Cisterna, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Mariglianella, Marigliano, Nola, Palma Campania, Pomigliano d’Arco, Roccarainola, San Paolo Belsito, San Vitaliano, Sant’Anastasia, Saviano, Scisciano, Somma Vesuviana, Tufino, Visciano, Agerola, Boscoreale, Boscotrecase, Casola di Napoli, Castellamare di Stabia, Ercolano, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Ottaviano, Piano di Sorrento, Pimonte, Poggiomarino, Pompei, Portici, San Gennaro Vesuviano, San Giuseppe Vesuviano, Santa Maria La Carità, Sant’Agnello, Sant’Antonio Abate, Sorrento, Striano, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, Vico Equense. Agli Ato verranno trasferite la titolarità dei beni e degli impianti realizzati sul territorio con fondi regionali, provinciali o europei. Entro novanta giorni dalla sua costituzione ciascun Ato dovrà adottare uno specifico piano d’ ambito che evidenzi le modalità di gestione alle quali i Comuni dovranno attenersi. Per alleggerire i carichi di lavoro degli impianti al collasso, il commissario Corrado Catenacci e il sub commissario Ciro Turiello firmano nella serata di ieri un’ordinanza con la quale si riduce del 10 per cento il quantitativo dei rifiuti che i comuni della Campania potranno conferire quotidianamente ai sette impianti di Cdr. Ai comuni viene anche riconosciuto un contributo di 40 euro per ogni tonnellata di “umido” che sarà inviato ai siti di compostaggio. Per scongiurare la nuova emergenza, legata alla mancanza di siti, inoltre, il commissariato sta lavorando nell’individuare discariche fuori dai confini della regione che possano accogliere almeno fino alla fine del mese gli scarti dei Cdr. Preoccupata il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, che ha contattato il capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso. Domani, intanto, audizione in Consiglio regionale per il commissario Corrado Catenacci.


IL DENARO 7-02-2006