Il Consiglio Comunale di Giugliano si ferma a metà. In una casa comunale super blindata, dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri, è iniziato con un’ora di ritardo, ore 10:30, il civico consesso di questa mattina. Due i punti all’odg: modifiche ed integrazioni del regolamento Tari, e proposta “Referendum eco villaggio Rom”. Quasi tutti presenti tra gli scranni della maggioranza e dell’opposizione. La spaccatura tra i due schieramenti si è palesata sin da subito quando il consigliere, Domenico Cecere, favorevole poi tutta la maggioranza, ha proposto di anticipare il secondo punto all’odg, modifiche ed integrazioni regolamento Tari, al primo punto, facendo slittare, così, la questione rom.
Accettata la proposta di Cecere, si dà ufficialmente il via ad uno dei consigli comunali più caldi in città.
Ad aprire il dibattito è il consigliere di Forza Italia, Alfonso Sequino: “Non c’è stata data la possibilità di modificare o proporre emendamenti, visto il poco tempo a nostra disposizione. È un sopruso, ci state imponendo un regolamento propedeutico al bilancio senza rispettare i tempi- sottolinea Sequino. Avete realmente intenzione di cambiare il bilancio di questa città con questo trucchetto?” conclude il consigliere di minoranza. Al centro del dibattito pare ci sia l’arbitrarietà secondo la quale gli atti siano stati depositati. “Le modifiche sono a vantaggio dei cittadini, si poteva fare di più ma ritengo sia stato fatto un buon lavoro in commissione” sottolinea invece il consigliere di maggioranza Andrea Guarino, il quale, inoltre, sottolinea l’importanza del chiarimento relativo alle pertinenze, “anche alla luce delle verifiche effettuate da Sapna sugli anni pregressi”.
Vari gli interventi, tra i due schieramenti che hanno portato alla votazione per alzata di mano. I 18 voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza, sindaco e presidente del consiglio compresi, hanno rimbalzato gli 11 undici contrari dell’opposizione, approvando così la modifica del Regolamento Tari.
Tra cavilli e scintille, si passa al secondo punto all’odg, riguardante la questione referendum eco villaggio Rom, o almeno in teoria. Il motivo della bagarre, che ha portato poi a non discutere del secondo punto pare sia un errore nella predisposizione degli atti. Oltre a mancare la parola “indizione” nella proposta, mancavano il parere di regolarità tecnica e contabile, e a confermarlo è il Presidente del Consiglio, Luigi Sequino, e il segretario, Mailyn Flores.
“Si è cercato di porre rimedio ad un errore compiuto nella formulazione dell’ordine del giorno da parte dell’opposizione, in quanto priva della relativa proposta da parte loro” sottolineano i consiglieri di maggioranza. “Oggi questa amministrazione ha dimostrato grande responsabilità nell’affrontare e nel discutere un tema così delicato per ben 6 ore , nonostante i pareri contrari sull’argomento della prefettura e del Ministero dell’Interno, nel rispetto di tutti coloro che hanno sottoscritto il quesito referendario”.
Alla fine non c’è stata alcuna votazione, i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l’aula non trovando un punto di incontro con i consiglieri dello schieramento opposto: “Invano, si è cercato di condividere una linea comune da adottare, ma il tutto, purtroppo, è venuto meno per un atteggiamento strumentale di questa minoranza” concludono.
L’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di maggioranza, ha fatto venir meno il numero legale, scatenando la reazione dei consiglieri di opposizione: “È nel pieno diritto dei cittadini esprimersi su una questione così delicata, ovvero il Referendum Consultivo sulla questione rom– dichiara Castaldo a nome del gruppo consiliare del Pd – mentre la scelta dell’Amministrazione è, ancora una volta, quella di scappare. I cittadini ci hanno votato per esporci, mentre loro dimostrano incoerenza politica e mancanza di rispetto. Sin da quando si è aperta la discussione era palese la volontà della maggioranza di non voler discutere del punto all’ordine del giorno individuando di volta in volta motivazioni infondate a sostegno della loro tesi ed in palese violazione del regolamento e dello statuto comunale. Ci troviamo davanti ad una maggioranza sorda ed irresponsabile” conclude Castaldo.
“La maggioranza ha ancora una volta lasciato il Consiglio Comunale cercando per 6 ore, contro legge e Regolamenti, una scappatoia per non votare per il Referendum sul Villaggio rom. Tutto in complicità con chi dirige i lavori del consiglio e con chi dovrebbe farli espletare nel migliore dei modi” queste le parole a caldo del consigliere di Forza Italia, Alfonso Sequino. Inoltre rincara la dose:
“Ora, come al solito, dopo ore di silenzio o di discussione che non riguarda il tema in sé per se, si faranno scrivere la letterina.
Ormai ci siamo abituati, questa Amministrazione trova voce solo fuori dal Consiglio.
Il Politico si confronta in aula, si assume la responsabilità delle scelte e non ha il tutor che gli dice cosa fare.
Ci rivediamo, questo tema finirà solo quando si avrà la delibera in Consiglio perché lo prevede la legge, ma soprattutto perché lo hanno chiesto i cittadini.
conclude indignato Sequino.