«Amm ittat nderr’ il più pesante». Poche, significative parole per riassumere l’importanza storica di quel momento. A parlare gli affiliati del clan Buonerba, quelli della ‘strada della morte’ dopo l’omicidio di Emanuele Sibillo. Ebbene dopo aver ucciso il baby boss che voleva prendersi tutto il centro di Napoli gli uomini del clan Buonerba andarono a festeggiare al largo del golfo di Napoli con un gommone:«Abbiamo festeggiato perchè abbiamo buttato a terra il più pesante, quello che veniva a sparare sotto casa nostra, lui e il Nannone, lui e i suoi che adesso devono scappare da Napoli». Questo quanto contenuto in un’intercettazione allegata agli atti del processo a carico di quattro minori protagonisti della faida che vide opporsi la ‘paranza’ federata dei Brunetti-Sibillo-Amirante contro i Buonerba di via Oronzio Costa.
Parte dell’episodio è ricostruito anche nei verbali del collaboratore di giustizia Maurizio Overa, ex fedelissimo del boss Marco Mariano:«I ragazzi mi chiesero di affittargli un gommone da un ormeggiatore che conoscevo, all’altezza di Santa Lucia di fronte al vecchio club 21. Pagai il fitto del gommone mentre Gennaro Buonerba lasciò i suoi documenti all’ormeggiatore per garanzia. i quattro mi chiesero anche una bottiglia di Champagne e quattro bicchieri di cristallo che servivano per brindare sul gommone».