Home Cronaca GIUGLIANESE: CASSONETTI DEI RIFIUTI BRUCIATI, SCATTA L’ALLARME AMBIENTALE

GIUGLIANESE: CASSONETTI DEI RIFIUTI BRUCIATI, SCATTA L’ALLARME AMBIENTALE

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No al termovalorizzatore e poi i rifiuti bruciano per strada. Paradossale controsenso della Napoli di oggi, che tra i tanti problemi storici e insanabili vede l’emergenza rifiuti come il male peggiore.
Per le strade si vedono solo cassonetti stacolmi e la gente, stufa ed esasperata da una condizione allo stremo, li incendia aggiungendo alla beffa il disastro. Migliaia di tonnellate di rifiuti vengono trasformate, per mano di chi è contro la costruzione dei termivalorizzatori, in veleno pronto a colpire loro stessi, i loro figli e i loro amici.

Alle 18 di ieri, gli interventi registrati dai vigili del fuoco erano 55, con più segnalazioni per le zone periferiche. Proprio ieri, il commissario straordinario del governo, Catenacci, aveva ribadito che l’ emergenza rifiuti è sotto controllo. Dall’ inizio della vicenda, si registrano ogni giorno tra i 100 ed i 150 interventi dei vigili del fuoco.
Diversa è la condizione nel comune di Aversa, dove il sindaco Ciaramella ha ringraziato la struttuta del commissariato di governo per l’emergenza rifiuti, “per aver permesso in così breve tempo la pulizia di tutto il territorio”. Tira un sospiro di sollievo il fortunato sindaco, e aggiunge, “come sindaco e come Presidente della Geo-Eco, sono consapevole delle difficoltà connesse con la raccolta dei rifiuti, soprattutto in momenti delicati come questo. Per questo, ringrazio in maniera accorata il commissariato regionale nonché gli operatori ecologici che da sabato notte hanno già raccolto 470 tonnellate di rifiuti cittadini, permettendo oggi di avere una città pulita”. Gli abitanti di Aversa possono tirare un sospiro di sollievo, cosa non concessa agli abitanti dei comuni del giuglianese che ancora soffrono.
Dalla politica non arrivano messaggi incoraggianti, il segretario dei Verdi ed ex ministro, Peroraro Scanio, ha affermato che “costruire termodistruttori è una cosa da imbecilli”, bocciando di fatto tutti gli sforzi fatti dalla protezione civile e dal commissariato di governo. “I soldi necessari alla costruzione degli impianti – ha aggiunto il Verde Pecoraro – vanno trasferiti alla raccolta differenziata e si devono smaltire i quattro milioni di tonnellate di rifiuti attualmente stoccati in altri inceneritori italiani”.

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