Tombini otturati dalle immondizie, pian terreno dell’ospedale San Giuliano allagato dai liquami. Il disagio è rientrato solo ieri, dopo un intervento di pulizia straordinario, ma per due giorni di seguito i pazienti del pronto soccorso hanno dovuto convivere con il cattivo odore che arrivava dai locali destinati agli spogliatoi di medici e infermieri. Nell’area di emergenza i tombini hanno trattenuto pioggia e feci solo perché sigillati. «Quest’emergenza igienica è solo la punta dell’icesberg – denunciano al San Giuliano – ci riuniremo subito in assemblea con i sindacati per discutere di tutte le altre questioni». Sono scesi sul piede di guerra i rappresentanti dei lavoratori, i quali puntano il dito anche contro la carenza di personale che, a sentir loro, costringe il presidio a lavorare in affanno, senza dare risposte adeguate ai 300mila residenti del Giuglianese. «L’emergenza è scoppiata domenica pomeriggio – racconta l’operatrice sanitaria Caterina Moraca – E solo dopo molte difficoltà è intervenuto l’ufficio tecnico che ha mandato l’autoespurgo». Per quanto riguarda l’allagamento, dalla direzione sanitaria precisano che «la struttura è a norma e che l’inconveniente è legato al cattivo utilizzo degli scarichi nei quali finisce anche la spazzatura». Ma i lavoratori sono decisi a farsi sentire. «In una lettera denuncia che abbiamo inviato al manager Ateniese – dice Pasquale Di Lorenzo, responsabile aziendale Cisl – chiediamo conto dei ritardi dell’inaugurazione del nuovo centro di radiologia e dell’inadeguatezza della camera operatoria, aperta nel 1986». Nel frattempo, per i raggi X i pazienti del pronto soccorso vengono trasportati in barella nella palazzina dell’ex Inam lungo un percorso di 150 metri, sotto un corridoio di plastica e vetri soffendo freddo d’inverno e troppo caldo d’estate. Obbligatori anche due cambi di ascensore. Se non tre. «Nel caso si debba sottoporre il paziente a una gastroscopia urgente – dice Feliciano Manna, ausiliario – bisogna prenderne un terzo». Con il risultato che si allungano i tempi di assistenza e gli utenti perdono la pazienza. «Un altro nodo da sciogliere è la sicurezza – attacca Domenico Taglialatela, ausiliario – L’unica guardia giurata del pronto soccorso deve gestire il traffico nel piazzale e tenere a bada le eventuali, ma non spopradiche, escandescenze dei familiari». Senza contare che spesso l’intervento dei sanitari è spesso ostacolato dalle richieste pressanti di cure che arrivano da casi meno gravi. Insomma, tante le questioni aperte. La radiologia è attesa da sei mesi. «Ho segnalato quattro volte alla direzione generale lo stop dei lavori nel nuovo reparto – dice la dottoressa Anna Punzo, direttore sanitario del San Giuliano – Non conosco gli intoppi tecnici, ma mi hanno assicurato che riprenderanno a breve. Giugliano resta una priorità di questa azienda, ma siamo in attesa della nomina del direttore sanitario dell’Asl Na 2». La graduatoria dei professionisti in corsa per l’incarico, bandito due mesi fa, dovrebbe essere pubblicata a breve.
TONIA LIMATOLA IL MATTINO 03/05/2006