Home Cronaca INCIDENTE MORTALE A VARCATURO, MUORE 21ENNE

INCIDENTE MORTALE A VARCATURO, MUORE 21ENNE

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GIUGLIANO – Vetri in frantumo sull’asfalto, lamiere accartocciate, l’auto di traverso sulla strada, il corpo di un giovane riverso a terra in un lago di sangue. Agghiacciante la scena che si sono trovati davanti agli occhi i primi soccorritori.Antonio Riviergi, 21enne di Varcaturo, è morto sul colpo. A bordo della sua Renault Clio si è schiantato violentemente contro un muro di cemento armato. Il corpo è stato sbalzato al di fuori dell’abitacolo. Inutili i tentativi di rianimarlo. Pare che abbia perso il controllo della vettura per l’alta velocità e il fondo stradale reso viscido dalla pioggia. Le gomme dell’auto erano particolarmente usurate. L’incidente si è verificato a Varcaturo verso mezzanotte in via Ripuaria, il lungo stradone che collega Qualiano con le località balneari del Giuglianese. La Clio è andata a sbattere contro il muro, scaraventando il giovane fuori dall’auto. L’urto con l’asfalto non gli ha lasciato scampo. Sul posto, assieme ai primi soccorsi, sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Giugliano, agli ordini del capitano Gianluca Trombetti e del tenente Orazio Ianniello. Antonio l’hanno trovato con la testa fracassata sul ciglio della strada. Un fagotto di carne e ossa. Non c’è stato verso di strapparlo alla morte. Accanto a lui, pochi metri più in là, c’era l’auto accartocciata. La cintura di sicurezza l’avrebbe probabilmente salvato.

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L’ ennesimo incidente fa intanto riesplodere furiose le polemiche circa la pericolosità di via Ripuaria. L’incriminata lingua d’asfalto, che snoda lungo le periferie di Qualiano, Villaricca e Giugliano, fiancheggia quasi per intero l’Alveo dei Camaldoli. Non sono sporadici gli episodi di auto che finiscono nel letto dell’Alveo, con drammatici epiloghi. Su di essa è stato redatto un vero e proprio bollettino di guerra, dove non si contano gli investimenti di pedoni, centinaia di incidenti, tamponamenti, decine di morti, in un orripilante scintillio di marmi mortuari ai suoi cigli. Complici innanzitutto la scarsa illuminazione, le curve pericolose, la mancanza di barriere protettive, una sbandata può rivelarsi fatale. Meno di un mese fa l’ultimo incidente grave. L’immagine di una pista è probabilmente quella più conforme ad una strada ormai teatro di continui scontri e carambole. I segni sono disseminati lungo tutta la carreggiata, in un inequivocabile luccichio di vetri, residui di ammaccature e guard-rail divelti. Ma stavolta sembra che la colpa sia da assegnare all’elevata velocità con cui il 21enne guidava. Un urlo e poi un pianto infinito accompagna la disperazione della povera mamma. Dopo gli accertamenti per rilevare la dinamica dell’incidente, l’auto viene trasportata da un rimorchio. Pochi minuti ed è tutto finito, a terra non restano che i segni di una frenata inutile. Cala la notte intanto, il traffico torna a defluire normale, ma per Antonio il tempo si è fermato alle ore 24.

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