Home Cronaca IL VICESINDACO DE LUCA: «RIPETITORE WIND, LA MIA FAMIGLIA E’ PARTE LESA»

IL VICESINDACO DE LUCA: «RIPETITORE WIND, LA MIA FAMIGLIA E’ PARTE LESA»

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Non accenna a placarsi la polemica relativa al ripetitore di 36 metri che la «Wind Telecomunicazioni» aveva deciso di installare a corso Mediterraneo. L’eco delle accuse e dei sospetti sulle autorizzazioni e sull’installazione dell’antenna raggiungono le stanze degli amministratori. Nell’occhio del ciclone è finito il vicesindaco Ludovico De Luca, accusato dalle solite voci di corridoio – ovviamente tutte da verificare – di aver coltivato interessi personali nella vicenda e di esserne anzi stato il promotore principale. L’interessato replica così: “La mia persona è completamente estranea alla realizzazione del ripetitore facente capo all’azienda Wind-Siemens – dice – anzi chi si è opposto in maniera repentina alla sua costruzione è proprio un De Luca, quindi una persona della mia famiglia”. E alla domanda “come sono stati autorizzati i lavori” risponde schivo: “Per le autorizzazioni c’è un ufficio competente, ed è l’ufficio tecnico. Di più non ne so. Le posso però dire come e perché sono stati bloccati i lavori e come sono stati apposti i sigilli. Sono dovuti intervenire i vigili urbani in quanto la società Wind non ha considerato la destinazione d’uso della zona in cui andava ad installare il ripetitore. Essa è catalogata come “zona archeologica” , quindi con l’impossibilità di costruire o realizzare un tale manufatto. Per questa leggerezza la Wind-Siemens si è beccata una denuncia”. Sulla vicenda interviene anche l’assessore all’ecologia Nocera che si dichiara “soddisfatto” per il fermo dei vigili urbani alla realizzazione dell’antenna e dichiara: “Una tale opera dovrebbe avere tra la documentazione un’autorizzazione di basso impatto ambientale rilasciato dall’Arpac, un ente che garantisce la non nocività del ripetitore per la salute dei cittadini. Purtroppo – continua – ci vorrebbe al più presto una regolamentazione riguardante l’installazione di tali apparecchi affinché non siano dannosi per la salute pubblica, ma che garantiscano un servizio indispensabile all’intera cittadinanza. Al più presto ci adopereremo per tale progetto”.

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