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«Gli scissionisti vogliono riprendersi Secondigliano». Incubo quarta faida, dietro la tregua con la Vanella

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Una mina vagante, tra Secondigliano e Scampia. Così la Dda descrive il clan Abete-Abbinante-Notturno-Aprea a proposito dei rapporti all’interno della criminalità organizzata dell’area nord di Napoli e dei comuni limitrofi. È se è vero che la tregua con la Vanella Grassi regge, scrivono gli inquirenti, è altrettanto vero che il desiderio delle giovani leve del gruppo del ras Arcangelo (da tempo detenuto) è di riconquistare in tutto o in parte gli spazi perduti con la terza faida. Ma la “Vinella”, forte dell’accordo con gli Amato-Pagano sui traffici di droga, è ancora la protagonista principale in zona nonostante i colpi subiti dalle forze dell’ordine.
L’analisi dei pm della procura antimafia parte dalla leadership di Rosaria Pagano, “Zia Rosaria”, capace di mediare tra i familiari Amato (lei è sposata con un Amato) e i Pagano, suoi familiari per nascita – riporta Il Roma – Al punto che il clan, spaccatosi con il comando del ras Mario Riccio detto“Mariano”, è di nuovo tornato unito e florido grazie a un accordo blindato sui traffici di cocaina proprio con la “Vanella Grassi”.

“Interrompere queste relazioni privilegiate (tra gli Amato-Pagano e la Vanella Grassi) significherebbe togliere potere alla Vinella; del resto, un’alleanza piena tra gli Amato-Pagano e gli Abete-Notturno sarebbe molto pericolosa, perché i giovani eredi dei capi detenuti appaiono fortemente determinati a ritornare egemoni a Scampia e Secondigliano e in alcun modo propensi a dividerne e condividerne la gestione con altri clan.

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