Discussone quest’oggi in consiglio comunale sul tema dell’accoglienza degli immigrati in città, divenuto argomento tormentone oramai in tutta la Campania. La questione centrale resta, e l’assise richiesta dalle opposizioni si è confrontata in tal senso, sull’opportunità di accogliere i richiedenti asilo, dove dislocarli sul territorio e come gestire il futuro Sprar, la struttura d’accoglienza facente riferimento al Ministero dell’Interno attraverso il quale viene fissata, per ciascun comune d’Italia, una clausola di salvaguardia relativo al numero massimo di rifugiati da ospitare in rapporto alla popolazione locale. Per Casoria la soglia fissata è pari a 249 immigrati, con lo Sprar pienamente attivo entro la fine del 2017. Ad intervenire in aula durante la seduta anche una delegazione degli abitanti del parco San Francesco, dove nelle settimane scorse si consumarono veementi proteste da parte dei residenti che s’oppongono all’arrivo degli immigrati in uno dei tanti Cas, i Centri d’accoglienza straordinari gestiti dalla Prefetture. Chi abita al parco San Francesco resta preoccupata per l’arrivo di decine di immigrati all’interno di due appartamenti attualmente sfitti e con la gestione affidata all’associazione Terra Nostra con sede ad Afragola, città teatro pochi giorni fa di tensioni in uno dei centri nei quali sono presenti i rifugiati. Secondo il consigliere d’opposizione Pasquale Pugliese, il numero di 249 immigrati da ospitare nello Sprar «è frutto di un aumento rispetto ai 120 previsti all’inizio. Questo vuol dire anche un aumento della spesa pari a 200.000 euro per tutti i cittadini di Casoria. Insisto: qui c’è un problema di ordine pubblico del quale il sindaco Pasquale Fuccio deve farsi carico. Lui dice di essere in costante contatto con la Prefettura, ma s’attivi sul serio, anche perché bisogna valutare le idoneità urbanistiche di alcune strutture dove ci sono gli immigrati. Anche sugli Sprar – l’aggiunta di Pugliese – bisogna fare chiarezza. Ricordiamoci che anche il presidente dell’Anac Raffaele Cantone l’ha ricordato». Tirato in ballo, il sindaco Pasquale Fuccio ha risposto così: «Io sono tutte le sere al parco San Francesco e ho già comunicato alla cooperativa chiamata a gestire il Cas di trovare una location diversa. Siamo fermamente convinti di evitare l’apertura di nuovi Centri d’accoglienza straordinari e di consentire entro il dicembre del 2017 il pieno funzionamento dello Sprar». In attesa dello Sprar, sul territorio esistono 5 Cas che, in totale, ospitano 66 rifugiati.