sabato, Luglio 19, 2025
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«Non mi aspettavo questa reazione dalla famiglia di Giuseppe», la rabbia della mamma di Alessandra Madonna

Non riesce a capacitarsi della tragica morte di sua figlia, Olimpia Cacace, la madre di Alessandra Madonna, la ragazza di 24 anni morta dopo essere stata trascinata dall’auto del suo ex. Non riesce a spiegarsi come possa essere definito incidente quello che è accaduto in quella maledetta notte. “Mia figlia non c’è più ma lui, nonostante un’accusa di omicidio volontario, può stare a casa, circondato dai familiari e dagli amici. E’ così ingiusto, così insensato”. Per la donna, intervista da Il Mattino, Giuseppe, accusato di omicidio volontario, l’ha fatto di proposito, “e sono certa che le nostre ipotesi saranno confermate dalle perizie tecniche e dal risultato dell’autopsia” sottolinea.

Secondo Olimpia a confermare la sua ipotesi sono le condizioni in cui sua figlia è arrivata in ospedale: “Alessandra è arrivata in ospedale con un gravissimo trauma cranico, uno schiacciamento toracico, la pressione a 40, un infarto in corso. Non ci sono segni di ferite alle gambe. L’impatto è stato tremendo, non si può parlare di trascinamento”. Alla domanda di come fosse fino a quel momento la relazione tra i due ragazzi la donna risponde: “Lei non era felice, quando era con Giuseppe si trasformava: era come se si spegnesse. So che Alessandra ormai non lo pensava più. Si era ripresa alla grande dalla separazione. Ad agosto era stata con gli amici a Cuba e in Grecia. Era rinata e, rientrata da quei viaggi, mi aveva confessato di stare benissimo. Era lui, Giuseppe, a darle ancora il tormento, soprattutto quando la vedeva felice o corteggiata da altri ragazzi. Lui riusciva a plagiarla”.

La signora Olimpia afferma di non è essere a conoscenza del rapporto, secondo gli amici, violento tra Alessandra e Giuseppe: ”
“In mia presenza non è mai accaduto nulla. All’inizio della loro relazione, Giuseppe mi era sembrato un bravo ragazzo, poi io e il mio ex marito abbiamo saputo che nostra figlia era vittima di violenze fisiche ed è a quel punto che abbiamo contattato Giuseppe e anche suo padre. Gli dissi di stare alla larga da mia figlia, di tenersi ad almeno 20 chilometri da lei”.
La donna non si arrende e sembra essere intenzionata a combattere finchè sua figlia non avrà giustizia. Alla domanda del giornalista de Il Mattino: “E’ stata contattata dalla famiglia di Giuseppe?” la donna risponde:
“No, soltanto un bigliettino di condoglianze. Mi sarei aspettata almeno che venissero in ospedale quando Alessandra combatteva tra la vita e la morte”.