Home Attualità e Società Una serrata contro l’isola pedonale

Una serrata contro l’isola pedonale

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Prima la consegna simbolica delle chiavi dei negozi, poi la serrata ad oltranza. Sarebbero queste le due tappe della protesta minacciata da Confesercenti se l’amministrazione comunale non accetta di confrontarsi sull’istituzione dell’isola pedonale nel centro storico. Si fa sempre più aspro lo scontro sullo stop al traffico al corso Campano, annunciato dal comune per il 30 settembre. Un esordio che rischia, in mancanza di un accordo con i commercianti su sicurezza e mobilità, di essere segnato da vetrine al buio e negozi chiusi. «Questa città vive di commercio – attacca subito Tecla Magliacano, direttore provinciale di Confesercenti – e deve essere in grado di reagire alla stretta della grande distribuzione con un centro storico sicuro e protetto». È pronto a difendere il proprio operato il sindaco. «I tavoli di concertazione finora hanno solo rallentato l’avvio di quello che – ribatte il sindaco Francesco Taglialatela – è l’unico strumento a disposizione per combattere la grande distribuzione: solo trasformando subito il corso Campano in un centro commerciale all’aperto possiamo vincere la sfida degli acquisti di Natale». Poi, annuncia l’installazione di fioriere con bracci meccanici che faranno da barriera all’ingresso dei motorini, l’utilizzo di 25 ausiliari del traffico accanto ai vigili urbani, la richiesta di controlli congiunti al prefetto. Ma i commercianti non ne vogliono sentire di partire a scatola chiusa. «Non abbiamo idea di che cosa preveda il progetto, non ci è stato mai sottoposto – dice Guido Cante, ristoratore – chiediamo garanzie». Sono perplessi anche i politici. «A Giugliano si continua a tenere il festival dell’improvvisazione» attacca il consigliere regionale dell’Udeur, Giuseppe Maisto. Il dibattito si è acceso nella sede della Confesercenti, che ha promosso l’incontro «Isola pedonale, dì la tua». Tante le lamentele. «Insieme alle chiavi del mio negozio – dice Rosa Vassallo, titolare di una boutique – gli consegnerò anche le fatture e le ricevute di tutte le spese che siamo costretti a sostenere. Spesso anche senza il corrispettivo in servizi». «Non possiamo andare avanti così – aggiunge Rosario Porcaro, titolare negozio oggettistica – È deprecabile l’assenza di coinvolgimento».

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TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 22/09/2006

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