venerdì, Luglio 18, 2025
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Mattone selvaggio al Comune di Casavatore, permessi ‘facili’ bloccati dalla Commissione Straordinaria

A rischio i piani di fabbricazione rilasciati mesi fa e quelli in attesa sulla scrivania del neo dirigente Ziello. Con proprio atto deliberativo, i funzionari prefettizi Valente, Albertini e Izzo, giunti dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, hanno emanato le nuove linee di verifica e controllo dell’edilizia in città ed in particolare del Piano Casa.

Una vicenda surreale già certificata da inchieste e avvisi di conclusione delle indagini per abuso e omissione in atti d’ufficio che vede coinvolti politici, amministratori, imprenditori e dipendenti comunali deputati al controllo e al rilascio delle concessioni. I commissari prefettizi hanno evidenziato nell’atto deliberativo che: “ La relazione redatta dalla Commissione d’indagine,ha posto in evidenza un diffuso quadro di illegalità,in diversi settori dell’Ente locale, che unitamente, ad un generale disordine amministrativo, si sono rivelati funzionali al mantenimento di assetti predeterminati con soggetti organici o contigui alle organizzazioni criminali egemoni”.

In particolare – fanno emergere i prefetti -, per quanto concerne il settore dell’edilizia e dell’urbanistica, la commissione ha rilevato che il Comune di Casavatore, ancora oggi utilizza un vecchio piano regolatore del 1983, assolutamente inadeguato,che consente una gestione del territorio con ampi margini di discrezionalità nel rilascio dei titoli edilizi. Tale circostanza – proseguono -, ha permesso di adottare un Piano Casa, dal quale sono scaturite iniziative di edilizia residenziale in violazione di leggi regionali e varianti a progetti originari”.

Ecco perché, con la delibera varata martedì scorso e avente ad oggetto: atto di indirizzo-problematiche piano casa -, la Commissione Prefettizia ha ritenuto assolutamente necessario a seguito delle risultanze delle indagini,in relazione al Piano Casa, di disporre atti di indirizzo agli uffici competenti, affinché tanto ai fini del rilascio di P.D.C., quanto di analisi ed eventuale esercizio di atti di autotutela su quelli già rilasciati, si attengano scrupolosamente alle normative vigenti e citate in delibera, ed in particolar modo la norma che configura il silenzio assenso, tenendo conto delle criticità riscontrate dalla già citata Commissione d’Indagine in merito all’attività dell’Ente riferite al Piano Casa.

“Tali palesi irregolarità – precisano – hanno evidenziato la propensione dell’Ente locale ad assecondare le richieste formulate dai costruttori, caratterizzate da numerosi profili di illegittimità, nel solo interesse degli stessi. Ciò ha consentito, di aumentare i volumi edificabili con la contestuale riduzione delle Aree riservate ad uso pubblico. Una delibera che potrebbe prefigurare ulteriori anche risvolti penali.