Oltre il danno anche la beffa, cosi potrebbe sintetizzarsi la storia di Salvatore Barbaro, giovane ercolanese vittima innocente di camorra. Barbaro fu ucciso crudelmente la sera del 13 novembre 2009 mentre rientrava a casa da lavoro, la sua unica colpa condividere lo stesso modello di automobile con la vittima designata e per un’errore dello specchiettista lui perse la vita senza saperne realmente il perché.
Nonostante la tragica morte, i suoi familiari che vivono in condizioni modestissime chiesero un aiuto allo Stato richiedendo l’aiuto spettante alle vittime innocenti di mafia che è stato però rigettato per un cavillo in cui si legge che a causa di parentele della madre di Barbaro con pregiudicati non è possibile procedere con il sussidio.
La donna attraverso un’intervista al Corriere della sera ha specificato che lei ha solo legami di parentela con quelle persone ma che non vede e nemmeno sente da anni, ed essendo gravemente malata si sente abbandonata dalle istituzioni.
Una storia davvero triste che fa riflettere, con una madre consumata da un grandissimo dolore e lasciata in condizioni economiche precarie da un cavillo che nemmeno il buon senso è riuscito ad oltrepassare.
