La tregua armata tra i Di Biase e i Mallardo durò poco, anzi pochissimo. E’ un particolare significativo quello che emerge dall’ordinanza che ha spedito in carcere i membri del gruppo delle palazzine come un’intercettazione del novembre del 2015 in cui parlano Gennaro Catuogno ‘o scoiattolo e Aniello Di Biase. Il giovane sembra quello più determinato a ribaltare il tavolo e rafforzare il loro ruolo nel giro delle estorsioni.
«I soldi di Natale ce li deve portare a noi!! Questo i soldi di Natale ce li deve portare a noi!! Quell’altro i soldi di Natale ce li deve portare a noi, sono tutti i soldi di Natale». Le richieste di ‘Nellino’ non si limitano però alla ‘tassa di dicembre’ ma vanno oltre, addirittura pretende un pagamento mensile:«Poi si deve ogni mese, si deve dire a …. il mese di dicembre ce li porti a noi e gennaio ce li porti sempre a noi perchè ogni mese noi dobbiamo tenere, ogni mese, perchè questi qua sono solo di Natale, ogni mese noi dobbiamo tenere la quota». Si tratta di un passaggio significativo che dimostra che il gruppo delle palazzine facente capo a Gennaro Catuogno operava, in quel momento storico, in maniera separata dai Mallardo dal quale stava cercando di affrancarsi in tutta autonomia coesistendo con lo stesso gruppo Mallardo e con il gruppo di Michele De Simone in virtù di un patto che prevedeva la spartizione dei proventi delle attività illecite.