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Villaricca. La sindaca Punzo orgogliosa dell’apertura del Baronale: «Questo palazzo è della città»

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E’ stato inaugurato ieri sera il Palazzo di Città, antica dimora dei Baroni di Panicocoli, considerato da sempre un importante bene storico per Villaricca. L’immobile, acquistato nel 1999 dall’amministrazione comunale guidata da Raffaele Topo, ha suscitato molte polemiche in merito ai ritardi della sua apertura. Inserito come punto chiave della campagna elettorale dell’attuale sindaco, oggi dopo 14 mesi di amministrazione, Maria Rosaria Punzo ha restituito l’imponente struttura al territorio.

Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, il sindaco, insieme all’assessore ai Lavori pubblici Francesco Guarino ha delineato le tappe salienti di questo progetto portato a compimento spendendo circa 200 mila euro. “Oggi nonostante le ristrettezze economiche siamo riusciti nel nostro intento. L’eleganza, gli spazi verdi e le aule di cultura prendono il posto del degrado e dell’abbandono: consegniamo alla città un patrimonio economico, storico e culturale. E’un importante segnale per affermare che noi guardiamo alle generazioni future” spiega l’assessore Guarino.

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Dopo un intenso momento di preghiera, la fascia tricolore ha ringraziato ringraziare l’intera amministrazione e non solo: “Dico sempre alla mia squadra, fautrice di un lavoro eccezionale, che occorrono determinazione ed umiltà per raggiungere importanti obiettivi. Siamo lontani da polemiche sterili e da chi cerca di oscurare il lavoro altrui. Vorrei passasse un messaggio limpido, trasparente. Questo palazzo è della città, vogliamo che i villaricchesi ne capiscano le potenzialità”. Inoltre Punzo ha comunicato l’intitolazione della Sala delle Feste a Sergio Bruni e e della nuova Sala Consiliare a Don Luigi Sturzo, chiarendo inoltre il mutamento da Palazzo Baronale a Palazzo di Città: “Palazzo di città è un nome condiviso dall’intera amministrazione che segna un forte senso di appartenenza a questo luogo caro a tutti i cittadini”.
Il Baronale sarà destinato a cerimonie civili ed istituzionali, candidandosi ad epicentro della vita sociale e culturale, fucina di idee e laboratorio di nuovi progetti per le giovani generazioni.

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