sabato, Luglio 19, 2025
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Riina, l’autopsia sul cadavere si trasforma in uno show. Folla di curiosi, la famiglia del boss contro i giornalisti

Le forze dell’ordine che presidiano la Medicina Legale dell’ospedale di Parma, dove da ieri si trova la salma di Totò Riina, hanno identificato durante la mattinata alcuni uomini che stavano nei pressi della struttura, a osservare i tanti giornalisti e teleoperatori. Almeno due di questi erano siciliani e hanno spiegato, anche ai cronisti, di essere semplici curiosi.

“Sono un siciliano che si trova dentro l’ospedale di Parma, ho saputo che c’è stato questo evento e sono qui per curiosità”, ha detto uno di loro, spiegando di essere nato a 50 km da Corleone. Da siciliano cosa pensa di Riina? “Tutto quello che si dice sulla stagione della mafia, io non l’ho mai sentito. Ci sono state delle stragi, c’è stata quella di Falcone e poco prima ci sono passato per quella strada, potevo incapparci pure io. Qui c’è una persona che è morta, è stata condannata: basta. Per me è morto un papà, che ha quattro figli”. Dopo essere stati identificati, i ‘curiosi’ se ne sono andati.

Anche la vedova di Totò Riina, Ninetta Bagarella, e il figlio Salvo hanno raggiunto l’istituto di Medicina Legale di Parma. dove si è svolta l’autopsia. Sono arrivati a bordo di una Panda e Salvo ha aperto la portiera alla madre, prima di entrare da una porta sul retro. “Fatemi camminare, non vi voglio neanche vedere”, ha detto Ninetta Bagarella ai cronisti.
“Ho dei figli minori, non honiente da dire. Vi denuncio”. Maria Concetta Riina, la maggiore dei quattro figli di Totò, lo ha detto ai giornalisti arrivando insieme all’avvocato Luca Cianferoni. “Non posso parlare, ho dei figli minori, tre bambini piccoli che vedono la foto della madre sui giornali. Forse voi non avete capito. Ho dei figli da tutelare,per cortesia smettetela” ha ripetuto, accerchiata da fotografi e cameramen, chiedendo “rispetto per il dolore di una famiglia” e non rispondendo alla richiesta di spiegare il messaggio postato ieri su Facebook, dove invitava al silenzio.