sabato, Luglio 19, 2025
HomeCronacaGiudici, politici, poliziotti, bimbi, mafiosi, giornalisti: tutte le vittime di Totò Riina...

Giudici, politici, poliziotti, bimbi, mafiosi, giornalisti: tutte le vittime di Totò Riina nei 26 ergastoli

Una lunga scia di sangue che gli sono valsi 26 ergastoli, altri tanti sono gli omicidi irrisolti. Non solo le stragi di Capaci e via d’Amelio, Riina si porterà nella tomba anche tanti altri misteri. Il primo delitto è del
1949 con l’uccisione di un compaesano,
Tra le sue vittime Giovanni, Paolo, Cesare, Rocco, Gaetano, Ninni, Boris, Carlo Alberto, Mario, Piersanti, Pio, e tanti, tanti, tanti altri. Troppi.Non molto alto, lo soprannominarono Totò U Curtu, esce dall’Ucciardone nel 1956, ed entra nel gruppo di fuoco di Leggio. Nel 1958 arriva l’eliminazione di Michele Navarra, medico e boss di Corleone. Leggio ne prende il posto. Totò diventa il suo vice. Nella banda c’è anche Bernardo Provenzano. Nel 1969, con Provenzano e altri uomini d’onore, uccide a colpi di mitra il boss Michele Cavataio e altri quattro nella strage di viale Lazio.
Due anni dopo è Riina in persona lui a sparare contro il procuratore di Palermo Pietro Scaglione, primo omicidio contro lo Stato. Seguirano la stessa sorte l’ex segretario provinciale della dc, Michele Reina, e il presidente della Regione, Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale presidende della Repubblica. Fu ucciso anche il deputato comunista Pio La Torre.
Totò dichiara guerra allo Stato e a farne le spese il 21 luglio 1979 è Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo; poi il colonnello dei carabinieri Giusepe Russo; il capitano Emanuele Basile; il dirigente di Polizia Beppe Montana.
Negli anni 80 c’è la seconda guerra di mafia. Il 23 aprile 1981 cade Stefano Bontande, e18 giorni dopo, tocca al suo alleato, Totuccio Inzerillo, poi al figlio e al fratello: i parenti superstiti fuggono negli Stati Uniti. Gaetano Badalamenti è costretto a fuggire in sudamerica. Tommaso Buscetta si pente e Totò si vendica facendogli uccidere undici parenti. Nel 1985 fa uccidere il commissario Ninni Cassarà, che aveva indagato sulla ‘Pizza connection’.
Nel 1982 lo Stato rispondeva mandando a Palermo il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa. Lui e la moglie, Emanuela Setti Carraro, trucidati in auto, il 13 settembre 1982, 40 giorni dopo l’insediamento.

Il 12 marzo 1992 muore Salvo Lima, proconsole andreottiano in Sicilia. Il 23 maggio e il 19 luglio del 1992 i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il 15 gennaio del 1993 i carabinieri del Ros lo arrestano dopo 24 anni di latitanza. Ultimo atto è stato la strage di via dei Georgofili, compiuto nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993 tramite l’esplosione di un’autobomba, nei pressi della storica Galleria degli Uffizi. Morirono 5 persone. Poi tanti altre vittime e misteri che si è portato via per sempre.