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Boss condannato all’ergastolo, ora in città si teme una sanguinosa faida di camorra: aria pesante a Torre Annunziata

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Aria tesa negli ambienti criminali di Torre Annunziata dopo la sentenza emessa dalla I Sezione Penale della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dai legali di Umberto Onda avverso alla condanna della Corte d’Assise di Napoli – si legge su Il Gazzettino Vesuviano – Il boss è stato condannato per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone. Capo assoluto del gruppo di fuoco dei “valentini” Umberto Onda viene ritenuto un boss temuto dai clan rivali e particolarmente carismatico nei confronti dei giovani affiliati al clan Gionta.

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Ora l’ennesima stangata per il gruppo fondato dal padrino di camorra mai pentito Valentino Gionta potrebbe essere

prossimo all’implosione: sequestri, confische , collaboratori di giustizia, arresti e condanne di pezzi da 90 del clan che recitano “fine pena mai” avrebbero fortemente indebolito un sodalizio criminale che per decenni ha rappresentato criminalmente parlando Torre Annunziata.

Di questa fase negativa potrebbero approfittare gli storici rivali Gallo-Cavieleri: una cosca nata a metà degli anni ottanta dal ras Pasquale Gallo, soprannominato “o bellillo”, oppure “la leggenda vivente”, che si allontanò da Valentino Gionta dichiarandogli guerra e giurando di ucciderlo. La faida ebbe inizio à finire degli anni ’80: tra vari episodi sanguinosi il più eclatante fu quando un’autovettura con a bordo tre killer dei Cavalieri entrarono a palazzo Fienga, storica roccaforte del Clan Gionta, fingendosi carabinieri e uccidendo due uomini dei valentini.

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