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No al Jobs Act e alla devastazione ambientale: martedì a Marano l’assemblea ‘Potere al Popolo’

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Un’assemblea pubblica incentrata su quei temi che soltanto una partecipazione dal basso può davvero snocciolare e tentare di affrontare. L’ex Opg Occupato, che ha annunciato la volontà di presentarsi alle politiche del 2018, e il Laboratorio Kamo danno appuntamento a martedì 12 dicembre nella sala Cavallo per l’assemblea “Potere al Popolo’’. A parteciparvi saranno tutte quelle «realtà associative, partitiche, di comitati o di semplici cittadini – affermano gli organizzatori – che non trovano nell’attuale orizzonte politico uno spazio nel quale manifestare i propri bisogni, le proprie idee e i propri progetti».

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Annunciando l’assemblea di martedì, una delle tante organizzate sui territori di tutt’Italia, dal Laboratorio Kamo ed ex Opg, fissano gli obiettivi principali della propria proposta politica: «Far conoscere il nostro soggetto politico a livello sia nazionale che locale. Siamo convinti che ci sia bisogno di una sinistra che dica no alla buona scuola, no al Jobs act e sul piano territoriale no alla devastazione ambientale che per il privilegio di pochi crea disastri sulle spalle di molti. Per farlo siamo stanchi di delegare e vogliamo autoorganizzarci dal basso, “Potere al popolo” sei tu, il lavoratore precario e lo studente costretto a lavoretti saltuari e mal pagati per pagarsi gli studi» e «si rivolge agli strati più emarginati della società; i precari, i disoccupati, gli immigrati, ma anche i pensionati e gli studenti, anche i lavoratori che magari un contratto di lavoro ce l’hanno ma vivono costantemente sotto il ricatto del padrone. Sono questi soggetti che animeranno le nostre assemblee e le nostre liste, con modalità finalmente scelte dal basso».

Quali saranno gli interlocutori di questo progetto? «Tante associazioni che lavorano instancabilmente nel territorio, ma anche alcuni partiti nazionali come Rifondazione comunista e la “Rete dei comunisti”. Inoltre martedì ci aspettiamo una discreta partecipazione all’assemblea di apertura e sarà molto importante coinvolgere la gente comune sin da subito. Lo vediamo spesso nelle nostre vertenze territoriali, dove le istituzioni, dietro la foglia di fico della burocrazia e dei tecnicismi, in questi anni non hanno fatto altro che favorire la devastazione ambientale di pochi banditi speculatori, a danno del popolo che vive in un territorio con una delle percentuali di tumori legati all’ambiente più alta del territorio nazionale». Proprio i territori, sottolineano Laboratorio Kamo ed Ex Opg, «si gioca la battaglia principale di cui avevamo accennato al punto 5, è lì che si sta verificando il punto di rottura tra il vecchio e il nuovo. Ed è da lì che deve partire qualsiasi movimento che si ponga come obiettivo il cambiamento dello stato di cose presenti. È la trincea dove bisogna combattere per difendere i diritti che abbiamo acquisito in un secolo di lotte, ma è anche il luogo da dove deve partire l’offensiva per conquistare nuovi diritti, anche quello definitivo di una democrazia sostanziale e non più solo di forma come quella attuale».

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