In questi giorni di festa, e non solo, i napoletani spolverano giochi di società e carte per trascorrere le ore in famiglia. Scopa, scopone, briscola, ass ‘e mazz’ e sette e mezzo spopolano nelle case partenopee. Tra le carte più note e ‘apprezzate’ ci sono il sette e il dieci di denari e l’asso di bastoni, ma vi siete mai chiesti da dove derivino i semi delle carte napoletane? Secondo un’ipotesi largamente diffusa i semi delle carte napoletane rappresentano le classi sociali del Medioevo: coppe il clero, denari i mercanti, spade i soldati e bastoni i contadini e avrebbero un’origine asiatica.
L’origine orientale delle carte napoletane è confermata dalla somiglianza con le carte dei Mamelucchi che avevano semi simili a quelli napoletani: il dhiram, una valuta araba, è divenuta per noi “denari”; suyûf erano le scimitarre, le napoletane “spade”; jawkân, ovvero i bastoni da polo, antenati dei nostri “bastoni”; tûmân che era simboleggiato da “coppe”.