mercoledì, Luglio 23, 2025
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Dati sul commercio, l’assessore Marino: «Il trend è in crescita, vi spiego perché. Zero proposte da minoranza e certe associazioni»

“Nessuna crisi ma segnali di un trend positivo”. Questo il commento dell’assessore al Commercio del Comune di Giugliano Miriam Marino, pubblicati da InterNapoli, che hanno scatenato tantissimi commenti. L’esponente della giunta Poziello che detiene la delega al Commercio respinge le critiche mosse dall’opposizione e da alcune associazioni di categoria.

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“Il commento dei dati sul commercio a Giugliano fatta da alcuni frequentatori di social in questi giorni mi lascia un poco sconcertata, anche perché fatto da esperti del settore (in virtù dell’essere esponenti di associazioni di settore e/o addetti ai lavori) – dichiara Miriam Marino.
“In questi commenti i dati pubblicati vengono battezzati come fallimentari e, soprattutto, come conseguenza diretta delle attività dell’Amministrazione.
In risposta occorre dire che, in primo luogo, e ad onor del vero, il dato pubblicato – a differenza di quanto affermato dai sedicenti esperti – mostra un timido trend positivo del settore, poiché l’aritmetica non è un’ opinione.
Ma quello che dimostra di più la grande esperienza e competenza degli opinionisti è stato che il commento del dato è stato fatto a prescindere dall’analisi dello stesso.
E l’analisi non può prescindere dalla piena cognizione dei tempi in cui viviamo.
Più che menzionare la tanto buia crisi globale si deve parlare di un vero e proprio cambio di registro operato dal Paese e imposto anche dalla generale riduzione delle risorse disponiblili.
Gli Enti previdenziali hanno operato una massiccia stretta dei controlli dettata dalla necessità di recuperare una grande mole di posizioni evase.
Le norme sui requisiti di agibilità

degli edifici, quelle sulle emissioni in atmosfera e sugli scarichi in fognatura, quelle sulla compatibilità delle attività lavorative in ambiente urbano e sulla salubrità degli ambienti di lavoro hanno reso non più idonei o necessitanti di seri interventi di adeguamento buona parte dei locali commerciali (sia quelli presenti nel centro che quelli nelle periferie)”, dichiara l’assessore secondo cui
alcune tipologie di commercio al dettaglio sono state assorbite dalla grande distribuzione e dal commercio on line.
“E quindi, a comporre il numero delle attività che hanno chiuso concorrono innanzitutto quelle di commercianti che lo hanno fatto in esito a sanzioni erogate dagli organi di controllo per la evasione dei contributi previdenziali (che hanno preferito calare le serrande piuttosto che pagare il corrispettivo di un mimino di cinque anni di contribuzione evasa, oltre le sanzioni); quelle di commercianti che hanno dislocato in ragione della non idoneità dei locali in cui conducevano l’attività; quelle di commercianti che hanno preferito chiudere semplicemente perché l’attività condotta non era più adatta ai tempi in cui viviamo; quelle di commercianti i cui figli hanno preso altre strade.
Questo è quello che avrebbero dovuto riferire i summenzionati “esperti” leggendo il dato.
Detto questo, l’analisi del dato fatta da “incompetente” ,quale sono stata definita, riferisce che il commercio al dettaglio nelle periferie periurbane non conosce la stessa crisi del centro ma che, anzi, registra una crescita dei volumi di vendita a testimonianza del fatto che, laddove la gente risiede, la richiesta di beni e di servizi, esiste ed è tale da garantire la sussistenza e la crescita degli esercizi commerciali.
Il problema fondamentale del commercio nel centro storico, al pari di tutti i centri storici del circondario (in realtà il dato si può estendere a tutto il territorio nazionale), è che in essi non si risiede più”.
Per l’assessore Marino ad incidere sui dati sono anche altri fattori.
“Se si fa una semplice ricerca presso l’anagrafe ci si accorge che buona parte degli edifici di cortina del Corso Campano, da piazza San Nicola a Piazza Annunziata, sono disabitati.
Analoga è la situazione delle varie traverse che confluiscono su di esso nello stesso tratto, dove lo stato gli edifici è di generalizzato degrado e spesso è tale da non consentire di risiedervi secondo dei livelli minimi di comfort e sicurezza abitativa.
La strada intrapresa per la valorizzazione del centro storico – con i lavori del Più Europa – costituisce un primo timido passo per favorire la ripresa del commercio nel centro ma, per una effettiva crescita è necessaria che in esso si ritorni a vivere e ad abitarvici.
Per fare ciò è necessaria una seria riqualificazione del tessuto urbano del centro e, in tal senso, è necessario incentivare la sostituzione edilizia.
La soluzione comporta scelte ed impegni coraggiosi – nel medio e nel lungo termine – con tempi di attuazione che vanno ben oltre il mandato di un’Amministrazione.
E’ una strada che si promuoverà in tutte le sedi istituzionali e a tutti i tavoli di discussione.
La sottoscritta, peraltro, ha cercato di recuperare una delle poche concrete opportunità che sono state date al commercio negli ultimi anni e che la stasi amministrativa del commissariamento ci ha fatto perdere, ovvero accedere ai fondi regionali per l’istituzione di una zona franca per il commercio. Perseguirò tale intento finché ricoprirò il ruolo di Assessore al Commercio di questa Amministrazione”.
Marino tende la mano alle associazioni di categoria: “Ben venga la collaborazione e il dialogo con le associazioni di categoria e con chiunque abbia proposte concrete per il bene della città.
E’ un passo oltremodo necessario per poter ottenere risultati concreti.
A differenza di quanto è stato affermato, mai è stata portata sulla mia scrivania una proposta a me indirizzata proveniente dai soggetti che hanno fatto i commenti, nè dai consiglieri dell’opposizione che ad essi si sono accodati
Ma prima di ciò è opportuno anche che questi ultimi si arricchiscano delle necessarie competenze e anche di una buona dose di umiltà.
Così come non si è competenti solo perché si viene nominati Assessore, non si diventa automaticamente competenti se qualcuno ti mette a capo di un’associazione di categoria e nemmeno perché si gestisce l’esercizio commerciale della nonna.
Non si è competenti solo in virtù del fatto di sedere in consiglio comunale grazie a voli pindarici o perché si siede in amministrazioni sovracomunali grazie ad accordi incrociati che sanno di inciucio.
Le competenze si acquistano con lo studio dei problemi, con l’impegno quotidiano e con l’umiltà e la franchezza nei rapporti umani.
Sicuramente la sottoscritta non è un grande esperta del settore commercio, ma nessuno dei soggetti coinvolti nell’analisi del dato, e lo dico facendo una fredda analisi in base alla conoscenza diretta che ho di ognuno di loro, si è mai contraddistinto per i benefici portati alla città dalle loro azioni sia come amministratori che come rappresentanti di categoria”.