“Ancora non so perché io sia stato escluso dalle liste, non mi è stato comunicato nulla. È mancato il contatto umano, sono molto combattuto adesso se votare o no il Movimento». Angelo Zanfardino, residente a Qualiano docente di enogastronomia all’Istituto Alberghiero Lucio Petronio di Pozzuoli, si sente ferito per la sua vicenda. Giunto secondo alle parlamentarie, è rimasto comunque fuori e non correrà per uno scranno in Parlamento.
Professor Zanfardino, le liste sono state presentate e la sua esclusione è definitiva. Come ha preso questa scelta?
«Non so ancora il perché. Nel Movimento 5 Stelle lo Statuto fa riferimento al fatto che l’ultima parola spettasse a Luigi Di Maio, il candidato premier. Era lui il garante».
Ma ha tentato un contatto con i vertici del Movimento per capire la sua esclusione?
«Sì, ho chiesto lumi. Mi sono rivolto ai consiglieri regionali campani i quali, correttamente, mi hanno detto che loro si occupavano della campagna elettorale e non delle liste. Per il resto, non sono riuscito ad avere un benchè minimo contatto con i vertici».
Neanche con i big del Movimento?
«Questo Movimento era nato per non avere big e io qui big non ne vedo. Al massimo, c’è qualcuno più con una visibilità, anche mediatica, maggiore. Una delle cose che mi aveva fatto avvicinare ai 5 Stelle è che veniva data voce a chi non ce l’ha mai avuta, un Movimento orizzontale».
Ed ora quello spirito è mutato?
«Questo non sono al momento in grado di dirlo. Io non so neanche di preciso quanti voti ho preso perché i risultati non sono stati diramati. Stiamo ragionando su numeri astratti. In questo modo, è difficile decifrare cosa è successo».
Ma Di Maio è l’uomo giusto per essere il premier dei 5 Stelle?
«Quando lui nei comizi o in tv parlava della necessità di fare qualcosa in prima persona per il Paese, io ho risposto a questa chiamata alle armi. Io non ho mai fatto politica, né sfruttato la mia posizione di docente per acquisire consensi con i ragazzi. Soltanto 4 miei colleghi sapevano della candidatura. Di Maio non l’ho mai conosciuto dal vivo né ci ho parlato. Sulla mia vicenda ha fatto una scelta, ma non me l’ha mai comunicata di persona. Neanche altri l’hanno fatto. È mancato il contatto umano con il sottoscritto».
Molti iscritti però lamentavano di non averla mai vista ai gazebo o ai Meet Up, non ha neanche un profilo Facebook
«E cosa vuol dire? Ci sono tanti simpatizzanti del Movimento che offrono il proprio contributo preferendo altre forme ed altre strade. Io per esempio ho operato per anni nel sociale. Ed anche qui, se avessi voluto allargare il mio bacino di voti, avrei fatto leva sul mio attivismo nell’ambito sociale».
Ma voterà comunque Movimento alle elezioni?
«Ci devo riflettere, sto vivendo una lotta interna con me stesso. Mi sento un po’ come quel figlio che è stato preso a schiaffi dal papà senza sapere il perché e il per come. E non è una bella sensazione».