Ricorderete tutti i disastrosi incendi che hanno, di fatto, compromesso pesantemente l’ecosistema del Vesuvio (ma non solo). Era lo scorso luglio 2017, il Vesuvio cominciò a bruciare su più versanti. Fù subito chiaro come il tutto avesse poco a che fare con fenomeni naturali. Nei mesi successivi, le indagini spiegarono come dietro agli incendi sul Vesuvio ci fosse una regia chiara. L’obiettivo, manco a dirlo, era il mero lucro. Sulla salute dei territori e di chi li abita. Ma, si sa, tutti i nodi vengono sempre al pettine. Proprio in quel periodo – luglio 2017 – partirono le indagini, con l’obiettivo di inchiodare i responsabili di quello che verrà ricordato come uno dei peggiori disastri naturali avvenuti alle nostre latitudini. Dopo mesi di lavoro meticoloso e certosino, gli inquirenti sono arrivati al dunque. Stamane, infatti, la Procura di Nola ha eseguito una misura cautelare personale nei confronti dell’architetto Armando Santelia, responsabile del VII settore ufficio tecnico del Comune di Ottaviano.
Santelia, in comune accordo con il titolare della ditta incaricata di smaltire i rifiuti speciali derivanti dagli incendi, dichiarava spese per fronteggiare l’emergenza incendi che, in verità, non sono mai state fatte. E’ facile intuire dove quei soldi siano finiti. Ma non è finita qui. Santelia è stato particolarmente ispirato in questi mesi. Attraverso accordi sottobanco con la ditta di cui sopra, ha favorito l’interramento dei rifiuti speciali sulla linea ferroviaria dispessa Cancello-Torre Annunziata. Rifiuti che hanno coperto altri rifiuti, interrati in precedenza, sempre mediante lo stesso sistema. Per lui l’accusa è di reati di falsi in atto pubblico e truffa ai danni dell’amministrazione. In particolare, a suo carico, è stata disposta la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio delle funzioni inerenti al pubblico ufficio per quattro mesi. Ma questo, ci auspichiamo, è solo l’inizio.