Home Rassegna Stampa FITTASI VILLETTA PER CASERMA SFRATTATA

FITTASI VILLETTA PER CASERMA SFRATTATA

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Avrà una superficie di almeno 250 metri quadrati e dovrà disporre di un’area esterna da destinare alla sosta delle auto di altri 400 metri quadri. La fascia costiera avrà a breve una più moderna e funzionale caserma dei carabinieri. A dettare i parametri, il Comune di Giugliano che ha appena pubblicato un nuovo avviso per la locazione dell’immobile destinato a ospitare il presidio costiero dell’arma. Un segnale forte che potrebbe risolvere definitivamente l’odissea dei ventiquattro militari guidati dal maresciallo Luigi Colucci, che da due anni convivono nel «Castello» di via Lago Patria con l’ufficio anagrafe del Comune, dividendo non solo stanze e archivi, ma anche il parcheggio nel quale sostano indistintamente gazzelle e auto di semplici cittadini. I disagi in via Lago Patria durano dall’inizio del 2005, da quando cioè la stazione militare preposta al controllo di Licola, Varcaturo e Lago Patria, fu sfrattata dalla vecchia sede, una villetta a due piani in via Lago Patria. Dal Comune era arrivato un avviso pubblico per reperire locali più adeguati, ma la risposta di due cittadini privati, proprietari di stabili nella zona ovest della città, non era andata a buon fine. Il timore era che, una volta ultimata la sede dei militari, attualmente in costruzione sulla circumvallazione esterna di Villaricca, la luogotenenza di Varcaturo sarebbe stata soppressa. A esorcizzare tale pericolo, mesi fa, si erano mobilitati più di mille residenti i quali, attraverso la circoscrizione, avevano sottoscritto una petizione popolare per sollecitare l’intervento dell’amministrazione. I residenti riuscirono a farsi promettere dall’amministrazione cittadina di evitare che i timori diventassero realtà, ma il Comune non ha mai interrotto le sue ricerche e ora ha pubblicato l’ultimo avviso per la locazione dell’immobile. Al proprietario che si farà avanti, l’amministrazione avanza una richiesta d’uso per un periodo minimo di sei anni, nonché l’impegno a sostenere le spese per l’eventuale adeguamento all’uso richiesto. Solo dopo i sopralluoghi si potrà procedere agli interventi di manodopera e dare il via libera al trasloco. La soluzione questa volta dunque, sembra essere davvero molto vicina.


MONICA D’AMBROSIO – IL MATTINO 14 APRILE 2007

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