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“A rubare perché abbiamo figli piccoli”, terzetto di Giugliano alla sbarra: uno lascia il carcere

Walter Pirozzi e Antonio Maddaluno
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“Siamo andati a rubare per necessità, abbiamo i figli piccoli da mantenere”. Queste, per sommi capi, le parole pronunciate da 3 soggetti finiti in manette dopo un colpo commesso ad inizio settimana all’Asl di Afragola davanti al gip del tribunale di Napoli Nord, dott. Raffaele Coppola, durante l’udienza di convalida. L’arresto è stato convalidato per il terzetto.  Antonio Maddaluno e Walter Pirozzi, entrambi gravati da numerosi precedenti penali, (difesi dall’avvocato Luigi Poziello), restano in carcere mentre il terzo complice Paolo Cacciapuoti (difeso dagli avvocati Luigi Poziello e Giovanni Abbate) ottiene la misura degli arresti domiciliari. Durante l’interrogatorio i 3 hanno ammesso l’addebito ed hanno dichiarato al gip di aver commesso l’illecito perché “hanno figli minori da mantenere”.

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I tre di Giugliano hanno fatto irruzione negli uffici del distretto sanitario col volto travisato da mascherine e scaldacollo. Sono stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile Antirapina della Questura Centrale di Napoli dopo aver asportato via la cassa per il pagamento dei ticket dal distretto dell’Asl di Afragola. Muniti di flex e piede di porco hanno asportato la cassa dove all’interno c’erano 5865 euro. Sequestrati anche i cellulari in dotazione ai 3 soggetti e l’auto utilizzata per il colpo.

I precedenti assalti alle Asl

Non è la prima volta che distretti dell’Asl vengono presi d’assalto. Era lo scorso febbraio quando alcuni malviventi assaltarono le casse automatiche poste negli uffici dell’Asl di via Vergara. I rapinatori immobilizzarono la guardia giurata mentre all’interno c’erano ancora delle persone. I malviventi dopo aver bloccato il vigilante, che si trovava all’ingresso della struttura, distrussero la cassa automatica per il pagamento dei ticket (cosiddetto punto giallo), con un flex per sottrarre tutto il denaro che vi era all’interno. Circa 7mila euro il bottino

La rapina, come quella messa a segno dalla banda di Giugliano, si è consumata mentre decine di dipendenti erano ancora in servizio e dopo l’accaduto hanno subito allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la polizia di stato che hanno raccolto testimonianze dai presenti e recuperato le immagini di videosorveglianza installate all’interno e all’esterno dell’Asl.

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