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“Accurso gestiva gli affari della Vanella Grassi dal carcere”, le nuove rivelazioni del pentito

Accurso gestiva gli affari della Vanella Grassi dal carcere, le nuove rivelazioni del pentito
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Un nuovo verbale d’interrogatorio ha fatto emergere altri dettagli sul presunto ‘sistema’ dei trasferimenti all’interno carcere di Secondigliano. Il 20 aprile Eugenio D’Atri ha parlato dei cambi di cella di alcuni detenuti ai pm Simona Rossi e Luigi Landolfi della DDA di Napoli.

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Il collaboratore di giustizia Gegè si è soffermato sul reggente e su alcuni affiliati del clan dei Girati in un verbale depositato lo scorso 20 aprile: “Nel 2016-2017 fu tratto in arresto Umberto Accurso della Vanella Grassi; egli fu trasferito dal T2 al reparto ligure V sezione per il tramite di De Simone Ottavio per la somma di 4-5000 euro. Quindi, Accurso venne nuovamente trasferito, dopo qualche mese, alla IV Sezione, grazie all’intervento di Biagio Zambardini, a sua volta investito da Gaetano Angrisani, Salvatore Frate detto “Paparagià” e Antonio Coppola detto “mille lire, tutti attillati al clan Vanella Grassi. In questo caso, il trasferimento è stato disposto da Gigante e Fabbozzi  dietro compenso in denaro di 4000 euro complessivi; in questo modo, Accurso ha potuto continuare a gestire gli affari del clan“.

Dunque D’Atri ha accusato gli agenti penitenziari di aver condotto diversi trasferimenti dietro il pagamento di ingenti somme di denaro. “Ho appreso tale specifica circostanza dai detenuti del clan Vanella Grassi, che ho sopra citato, che io incontrato ai colloqui. Con me in sezione c’erano, inoltre, Alessandro Grazioso, detto ‘o gemello, Roberto Ciuoffi e Vincenzo Dati, sempre della Vanella Grassi. Dalla nostra sezione, dai passaggi, comunicavamo, tramite e finestre con la V dove stava Umberto Accurso e così ho appreso le circostanze che ho riferito. Posso riferire, altresì, del trasferimento di altro detenuto sempre della Vanella Grassi, Giuseppe Corcione che é stato trasferito dalla IV alla V e poi da questa alla I sezione, sempre nello stesso“, conclude il pentito.

TOMMASO SCHISA SU JO’ BANANA

Nel corso dell’interrogatorio del 27 febbraio 2020 Tommaso Schisa ha ricordato di essere stato detenuto nel carcere di Secondigliano AS3, Seconda Sezione, dal 10 luglio 2018 fino all’agosto dello stesso anno. Il collaboratore di giustizia condivideva la sezione con Eduardo Fabricino che gli avrebbe riferito della condotta dell’ispettore Gigante.

L’agente penitenziario avrebbe ricevuto dai detenuti un compenso di 3-4mila euro per favorire cambi di cella su richiesta. In particolare, in passato, Jo’ banana (Rosario Guarino ndr), boss dei Girati, divenuto poi collaboratore di giustizia, avrebbe pagato l’ispettore per far trasferire un suo coimputato dall’isolamento T2 alla sezione AS3 in cui era detenuto.

Carcere di Secondigliano. “I boss della Vanella-Grassi pagavano gli agenti penitenziari”, la rivelazione del pentito

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